Affettività e pensiero nella teoria psicoanalitica

I saggi On the Psychoanalytic Theory of Affects, Cognitive Structures, e Towarda Theory of Thinking che sono stati raccolti nel presente volume, non sono soltanto tre fra i più importanti e originali contributi recati alla teoria psicoanalitica dell'affettività e del pensiero; essi testimoniano altresì la peculiarità e l'interesse storico della figura professionale di Rapaport che ha contribuito a creare una nuova immagine di psicologo diagnosta utilizzando - in un contesto interpretativo dinamico di derivazione psicoanalitica - gli strumenti e le tecniche della psicologia scientifica e sperimentale.

Solidale con questo impianto professionale appare la sua posizione teorica: nella riorganizzazione e rielaborazione dei concetti freudiani, nella loro traduzione in un linguaggio rigoroso ed empiricamente fondato si esprime il tentativo di Rapaport di definire ed estendere le implicazioni biologiche della dottrina psicoanalitica.

D. Rapaport - uno dei massimi esponenti del pensiero psicoanalitico contemporaneo è nato nel 191 1 da famiglia ebraica e ha condotto studi di fisica e matematica all'Università di Budapest, dove ha conseguito il dottorato in filosofia e in psicologia. Nel 1938, sulla scia di un flusso migratorio che l'intelligentia europea percorreva da anni, Rapaport si trasferì negli Stati Uniti dove ha lavorato come clinico e ricercatore in diversi ospedali; dal 1948 al 1960 anno della sua morte - ha svolto la sua attività presso il Centro Austen Riggs a Stockbridge nel Massachusetts. Fra le sue opere più importanti ricordiamo: Emotíons and Memory (1942), Manual of Diagnostic Psychological Testíng (1946) e La struttura della teoria psicoanalitica (1960).