Il gruppo nel trattamento psicoterapico di anziani affetti da demenza

Journal title GRUPPI
Author/s Giuliana Fabris
Publishing Year 2006 Issue 2006/1 Language Italian
Pages 11 P. File size 76 KB
DOI
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La medicina pensa che la malattia di Alzheimer privi i malati di memoria, coscienza ed identità; i test clinici rilevano ciò che gli anziani perdono, ma non ciò che resta. Noi pensiamo che la psicoterapia possa offrire a tutti un modo per vivere la propria dignità, come uomini e donne, nelle proprie personali possibilità. Così è importante che ogni psicoterapeuta colga ciò che egli e il suo paziente possono vivere insieme. Un paziente malato di Alzheimer, o demente, è una persona che ha perso alcune funzioni mentali superiori ma mantiene la sua sensibilità e la sua vita emotiva, soltanto che non ha parole per dirlo. Un paziente anziano od AD è una persona che deve completare la propria vita come anziano, e deve essere aiutato a farlo. La psicoterapia deve poterlo fare. Gli anziani amano raccontarsi, circa il loro passato e la loro vita: così la psicoterapia di gruppo può essere molto utile; inoltre, la terapia gruppoanalitica, secondo le teorie di Bion e Matte Blanco, che si serve delle emozioni, riesce a far emergere isole di coscienza ai pazienti AD o dementi. La nostra esperienza dimostra che nel gruppo gli anziani esprimono sentimenti ed eventi significativi egosintonici e aderenti alla realtà hic et nunc; nelle sedute successive essi sono in grado di riconoscere il gruppo e i loro membri, ricordano il compito del gruppo; tale abilità perdura anche oltre la pausa estiva. Essi sono molto felici di sentirsi ancora persone. Non siamo sempre Alzheimer dice la protagonista del film Indimenticabili interpretato da Mia Farrow. Anche se un anziano è demente, egli rimane una persona che è vissuta più a lungo e più di noi; egli/ella può dirci molto sulla vita, la nostra vita, anche se noi, e a maggior ragione, siamo terapeuti.

Giuliana Fabris, Il gruppo nel trattamento psicoterapico di anziani affetti da demenza in "GRUPPI" 1/2006, pp , DOI: