Il linguaggio nei primi 3 anni di vita

Micaela Capobianco

Il linguaggio nei primi 3 anni di vita

Metodi e tecniche per la valutazione, la prevenzione e l'intervento

Pensato e scritto per psicologi dello sviluppo, neuropsichiatri infantili, logopedisti e clinici, questo testo non solo approfondisce gli aspetti teorici relativi al primo sviluppo comunicativo-linguistico, ma accompagna anche il lettore, in modo semplice ed esaustivo, nei necessari passi applicativi.

Edizione a stampa

18,00

Pagine: 112

ISBN: 9788891712240

Edizione: 2a ristampa 2018, 1a edizione 2015

Codice editore: 1305.213

Disponibilità: Discreta

Anche se la diagnosi di "difficoltà di linguaggio" si può fare dopo i 3 anni, è di fondamentale importanza individuare il prima possibile andamenti a rischio. A volte sono gli stessi genitori a chiedersi (o a chiedere) se il proprio figlio di 18-24 mesi stia iniziando a parlare in modo adeguato o meno e se possono fare qualcosa per aiutarlo.
Non è facile comprendere se un'iniziale lentezza verbale sia già un indicatore di un problema reale o rientri nella variabilità individuale, ma la politica basata su "aspettare e vedere", per i bambini intelligenti che parlano "male", non è sempre la scelta giusta e comporta dei rischi le cui conseguenze si osservano nel tempo.
La valutazione e l'intervento nei primi 3 anni di età sono legati alla conoscenza specialistica sul primo sviluppo linguistico e cognitivo e sui fattori che sembrano predire le prime acquisizioni verbali. Un intervento nei primi 2-3 anni di età non assume caratteristiche riabilitative ma si configura come un insieme di attività specifiche, strategie comportamentali, che hanno lo scopo di potenziare le abilità linguistiche e socio-cognitive precoci e di attutire le iniziali difficoltà. Possono essere utilizzate dallo specialista in interazione con il bambino ma anche, in parte, dai genitori durante le routine quotidiane.
Questo testo, pensato e scritto per psicologi dello sviluppo, neuropsichiatri infantili, logopedisti e clinici, approfondisce gli aspetti teorici relativi al primo sviluppo linguistico, ai correlati socio-cognitivi e al ruolo dei predittori per l'emergere delle prime abilità verbali, accompagnando comunque il lettore, in modo semplice ed esaustivo, nei necessari passi applicativi.
Mentre il primo capitolo descrive le caratteristiche delle iniziali tappe di acquisizione e degli aspetti che sembrano correlare con le prime conquiste verbali, il secondo discute l'iter valutativo e l'uso di metodi di osservazione e strumenti elettivi per la valutazione del bambino nei primi 3 anni di età. L'ultima parte del lavoro evidenzia invece alcune principali attività e strategie comportamentali da praticare con i bambini prima dei 3 anni, utili a stimolare quelle capacità precoci che sembrano predire il primo sviluppo verbale.

Micaela Capobianco, è dottore di ricerca presso l'Università La Sapienza di Roma e psicoterapeuta cognitiva dell'età evolutiva. Insegna Psicologia dello sviluppo e svolge il laboratorio "Strumenti di valutazione delle competenze e dei disturbi cognitivi" presso la facoltà di Scienze della Formazione, Università Lumsa di Roma. È tutor di Linguaggio e Comunicazione e Psicologia dello sviluppo presso l'Università Telematica Internazionale Uninettuno. È responsabile scientifico per il servizio 0-5 anni presso l'associazione "Psionlus" di Roma, in collaborazione con il Comune di Roma, dove svolge attività clinica. Nel 2007 vince il Premio per la migliore tesi di dottorato in onore di Luigia Camaioni.

Prefazione
Lo sviluppo comunicativo e linguistico: predittori e correlati socio-cognitivi prima dei 3 anni
(Le caratteristiche del primo sviluppo comunicativo-linguistico; Il linguaggio come capacità complessa; Bambini a rischio: pretermine e gemelli; L'importanza di osservare e intervenire prima dei 3 anni; Quali aspetti predicono le prime abilità verbali?; Le prime acquisizioni verbali: principali tappe; Variabilità individuale o ritardo?; Intervenire prima dei 3 anni: potenziare e non riabilitare; Il linguaggio "multimodale": comprensione, gesti e combinazioni di gesti e parole; Il ruolo dei gesti comunicativi; Le combinazioni di un gesto e un elemento vocale)
Metodi e strumenti elettivi per la valutazione del primo sviluppo linguistico
(Premessa; Valutare i bambini nei primi 2 anni di età: limiti dei test individuali; Metodi "indiretti": interviste guidate ai genitori; Metodi "diretti": raccolta produzioni spontanee con numerose rilevazioni)
Osservare e potenziare le abilità linguistiche e cognitive prima dei 3 anni
(Premessa; Caratteristiche generali delle strategie di potenziamento; Lo stile comunicativo dell'adulto; Attività, strategie e comportamenti di potenziamento; La posizione migliore durante l'interazione adulto-bambino; In linea con l'interesse del bambino; Turni e tempi: saper aspettare...; Strategie di produzione; Stimolare aspetti socio-cognitivi; Stimolare gli stati mentali: emozioni, pensieri e credenze; La lettura di un libro: costruire insieme una storia)
Conclusioni
Bibliografia.

Collana: Strumenti per il lavoro psico-sociale ed educativo

Argomenti: Infanzia: psicologia, psicopatologia e clinica - Valutazione, sostegno e riabilitazione nell'età dello sviluppo

Livello: Textbook, strumenti didattici - Testi per psicologi clinici, psicoterapeuti

Potrebbero interessarti anche