Il fenomeno delle migrazioni internazionali visto nell'ottica dei demografi, con particolare riguardo alle importanti trasformazioni da esso prodotte nel nostro paese, è il "filo rosso" che accomuna tutti i contributi riuniti in questo volume. La transizione dell'Italia da paese di emigrazione a terra d'immigrazione è un "fatto" ormai sotto gli occhi di tutti: questo processo ha, però, numerosi aspetti d'interesse e rilevanti implicazioni che vanno approfonditi. È ancora impresso nella nostra memoria il momento in cui "quelli di fuori" eravamo noi italiani, spesso meridionali, che andavamo a cercare nuove opportunità all'estero: adesso "quelli di fuori" sono i tanti extracomunitari che giungono nel nostro paese con motivazioni, caratteristiche e speranze simili.
Per tale ragione, è sembrato opportuno dedicare questo volume all'analisi di ciò che è avvenuto in Italia nel passato, di ciò che avviene attualmente e, in prospettiva, di ciò che potrà avvenire sulla base delle attuali tendenze. Partendo dagli ultimi decenni del XIX secolo, il tema delle migrazioni viene affrontato con riferimento sia ai flussi interni ed intracontinentali, sia a quelli diretti verso alcune mete transoceaniche. Al fine di comprendere alcune determinanti della dinamica migratoria, essa viene anche rapportata all'evoluzione naturale della popolazione, alla luce delle trasformazioni, connesse al processo di transizione demografica, fatte registrare soprattutto dalla fecondità e dalla mortalità.
La descrizione degli scenari attuali, invece, parte dall'analisi del fenomeno della presenza straniera in Italia, cogliendone alcuni aspetti particolari tra cui la distribuzione territoriale degli extracomunitari, per poi giungere a comparazioni tra la nostra penisola ed alcune altre nazioni di destinazione dei flussi. Un ultimo aspetto d'interesse riguarda l'esame delle determinanti economiche dei flussi e delle caratteristiche lavorative degli immigrati. È così composto il mosaico "a più voci" che compare in questo volume: vari saggi, differenti autori e sedi istituzionali (università o centri di ricerca) tutte dislocate nelle regioni del centro-sud della nostra penisola, cioè in quelli stessi luoghi dai quali partiva la maggior parte dei nostri emigrati e nei quali, oggi, approdano molti degli immigrati provenienti dal "sud del mondo".