Competenza e imprevisto

Carlo Catarsi

Competenza e imprevisto

Formazione personale, impresa di mercato e cultura dell'equità

Edizione a stampa

19,00

Pagine: 176

ISBN: 9788846461544

Edizione: 1a edizione 2005

Codice editore: 1160.1.12

Disponibilità: Discreta

L’imprevisto e le sue conseguenze sono sempre fenomeni negativi?

Non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda, perché gli eventi inattesi possono essere occasioni di espressione creativa, o di riflessione costruttiva. È certo, tuttavia, che l’imprevisto, in quanto manifestazione di un’originaria incapacità di anticipazione, segna il limite di una presunta competenza progettuale. Nell’economia e nella cultura del libero mercato gli effetti imprevisti rinviano ad inadeguatezze dell’agire imprenditoriale, e sollecitano una valutazione critica delle risorse impiegate. Quando le risorse sono ritenute prodotti di menti che progettano (a chi torna più comoda la riduttiva dizione “risorse umane”?), la rilevazione dell’imprevisto tende all’imputazione ed al trattamento dell’errore. Ed all’errore si reagisce, in via contrattiva e preventiva, anche attraverso l’elaborazione di programmi di formazione.

Acquista perciò crescente rilevanza, in clima di liberismo espansivo e di globalizzazione dei mercati, la domanda di interventi formativi qualificati. Nel linguaggio settoriale, troviamo infatti diffusamente abbinati i termini formazione e qualità (“qualità della formazione”; “certificazione di qualità dei processi formativi”; ed espressioni simili). La determinazione della qualità implica però precisi riferimenti a processi di oggettivazione contrattuale dei parametri e degli indicatori da valutare. In assenza di principi e di regole condivise fra produttori e destinatari di formazione, le richieste che salgono nei confronti di professioni formative tradizionali (docenti di istruzione pubblica e privata) ed emergenti (educatori professionali, formatori per lo sviluppo delle risorse umane, formatori multimediali, esperti di formazione continua) rischiano di dare origine ad azioni prive di continuità evolutiva e di riconoscimenti utili.

La formazione, campo di iniziative socio-culturali dove costantemente si intrecciano l’etica e l’economia, è un servizio che acquista valore anche in ragione della condivisione sociale e della pubblica trasparenza delle pratiche attuative.

Il libro propone una base contrattuale di fondo per armonizzare, dall’ambito dell’istruzione scolastica a quello della formazione continua, l’incontro fra domanda ed offerta di questo servizio.

Carlo Catarsi è professore di Sociologia dei processi culturali presso l’Università di Firenze. Fra le sue recenti pubblicazioni, inerenti la tematica di questo volume, segnaliamo: Competenza e capacità , FrancoAngeli, Milano, 2001; “La distance : condizione di responsabilità”, in G. Bechelloni, A.L. Natale (a cura di), Narrazioni mediali dopo l’Undici Settembre , Mediascape, Roma, 2002; “Emergenti ragioni dell’agire contrattuale”, in G. Ceccatelli Gurrieri (a cura di), Le ragioni della sociologia , FrancoAngeli, Milano, 2004.


Premessa
Vicino alle catastrofi
(Nell’occhio del tifone; Volontà di apprendere e giustizia distributiva; Il volto impersonale della formazione; Centro e periferie della persona; La formazione come umanitarismo attivo; Prima conclusione: mobilitarsi per l’intervento formativo)
Automi e persone
(Libertà individuale dell’imprenditore; Forme propizie; Dal cielo alla terra: la “comunità di pratica”; Dalla terra al cielo: il sogno di un tacchino; Il “regno di mezzo”: la valutazione formativa; Seconda conclusione. Imprenditori, managers, formatori: patti chiari, ruoli distinti; Il sostegno universitario)
Riferimenti bibliografici.

Contributi:

Collana: Produzione e riproduzione sociale

Argomenti: Sociologia dell'educazione

Livello: Studi, ricerche

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