Oltre il limite

Monica Collini

Oltre il limite

La Chiesa e l'handicap

Edizione a stampa

21,00

Pagine: 224

ISBN: 9788846465313

Edizione: 1a edizione 2005

Codice editore: 1121.8

Disponibilità: Nulla

L'esperienza del limite nella vita umana chiama ogni uomo a riflettere con serietà per tentare di dare delle risposte razionali e convincenti; ma chiama e richiama soprattutto coloro che avessero già dato una qualche risposta agli interrogativi più drammatici per renderla operativa ed incisiva nella quotidianità.

Questo lavoro si rivolge anzitutto a tutti coloro che di fronte al problema della disabilità vogliano affrontarlo richiamandosi ai principi in materia esplicitati dalla Chiesa, ma anche a tutti gli uomini di buona volontà che hanno a cuore lo sviluppo umano di queste persone.

Infatti, come sottolinea nella presentazione il Vescovo di Verona, P. Flavio Carraro, vi sono aspetti assai significativi che sollecitano a porre in atto atteggiamenti e scelte di vita favorevoli al riconoscimento della dignità di ogni persona.

Il discorso dell'Autrice poggia su una visione dell'uomo umano ed evidenzia che non si può educare senza considerare il fine ultimo della persona vista come realizzazione possibile di quanto di positivo è in ciascuno.

Le reali possibilità per i diversamente abili di fare esperienza anche di una intensa vita interiore vista come "apertura al sacro, al divino, - sono parole del Vescovo - di esprimere sé attraverso le diverse modalità comunicative ed infine di sperimentare relazioni autentiche" vanno scoperte ed incrementate.

Nel testo della Collini si affronta il problema del come. Solo così "s'apre uno scenario che interessa particolarmente la Chiesa, le comunità cristiane, tutti coloro che operano in campo educativo-pastorale" ma che interpella e scuote le coscienze di tutti.

In concreto si tratta di un lavoro che aiuta l'odierna cultura a modificare molti atteggiamenti "affinché crollino pregiudizi e barriere che impediscono di vedere oltre "la dis-abi1ità".

Si tratta di un testo di riflessione per tutti coloro che progettano percorsi formativi: nelle scuole, nelle strutture di servizio per soggetti diversamente abili, nei luoghi deputati alla più piena formazione umana di coloro che ci interrogano concretamente con i propri limiti più o meno visibili.

Monica Collini è dottore in Scienze dell'educazione presso l'Università di Verona, fa parte del Gruppo di studio e ricerca sull'handicap diretto da Franco Larocca. È responsabile delle attività didattiche presso il Corso per operatore socio-sanitario, gestito dall'Opera Armida Barelli a Tione di Trento. Ha collaborato con la Diocesi di Trento, partecipando ai lavori del Gruppo di coordinamento diocesano per la Pastorale e la Catechesi nell'area della disabilità, e intervenendo come relatrice in vari convegni per operatori pastorali.


P. Fulvio Roberto Carraro, Presentazione
Parte I. Fondamenti teologici e assiologici
Oltre il limite, l'intuizione della verità
(Il sagrato: spazio paradigmatico e pro-vocatorio; Pellegrini su sabbie dolenti; Sacrum facere; Homo patiens: il valore creativo della sofferenza)
Segno di contraddizione
(Frammenti d'umanità; Gloria dei vivens homo: icona visibile dell'Amore invisibile; A sua immagine e somiglianza; Cristo disabile per amore; Il frammento scartato dai costruttori è diventato testata d'angolo; Il volto di Giano)
Vangelo, deficit e handicap
(La riflessione biblica sul dolore; L'antica via degli empi; Handicap e deficit: anacronismi inutili; Il pregiudizio di Natanaele; Caritas Christi urget nos!; Chiamati ad amare; Farsi prossimo)
Credo la vita del mondo che verrà
(Ad-ventus: le ragioni teologiche dell'attesa; Il tempo ha raccolto le vele)
Il principio era il Verbo
(La negazione del solipsismo; Nell'Atto creativo il fondamento dell'integrazione)
Parte II. La voce del Magistero
Il documento della Santa Sede per l'Anno internazionale Persone Disabili
(La persona disabile è un soggetto con diritti sacri e inviolabili; Integrazione; Normalizzazione; Personalizzazione; L'attualità del From the very beginning: il contesto prossimo)
Parte III. Specificità del discorso pedagogico
La Chiesa e l'educabilità della persona disabile
(Teologia, evangelizzazione e Scienze dell'Educazione: un approccio interdisciplinare; Progettare la libertà dell'educando come finalità ultima ed essenziale dell'educazione; La sinfonia educativa)
Parte IV. Prospettive socio-educative
La dimensione spirituale delle persone diversamente abili
(La radice della fede nel cuore dell'uomo: auctoritatis Dei revelantis; La fede, atteggiamento esistenziale di tutto l'uomo; "Educare alla fede": un'espressione incisiva ed insieme emblematica; Deficit, handicap e catechesi: un Magistero significativo; Il contributo della teoria pedagogica alla catechesi speciale; Il contenuto fondamentale della fede cristiana; Necessità e senso delle forme di espressione; Iniziazione cristiana e partecipazione dei disabili alla vita liturgico-sacramentale della Chiesa)
Educare alla libertà nella verità
(La formazione della coscienza; Esperienza di un dover/poter essere; L'educazione morale)
L'educazione affettiva
(Lo specchio infranto; La famiglia: cuore della società; Educare ed educarsi ad essere Comunità; Accoglienza, gratuità e solidarietà: momenti di straordinaria normalità; Sessualità, dono che impegna)
Diversamente... ABILI: il significato ontologico del lavoro
Parte V. Oltre la dis-abilità
Il Papa: "È necessario che l'integrazione diventi mentalità e cultura"
(Le barriere architettoniche; L'handicap del pregiudizio... il pregiudizio sull'handicap; Il Signore della danza; Essere benedizione gli uni per gli altri; De caritate ecclesia)
Parte VI. Appartenenza e corresponsabilità
Comunità o "cattedrali nel deserto"?
(Il rapporto "civile-ecclesiale")
Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia: nuove prospettive per l'integrazione?
(Alcune scelte di fondo; Progettare la "pastorale ecclesiale" nel campo della disabilità: esperienze, problemi, prospettive; Il Gruppo di Coordinamento Nazionale per la pastorale e la catechesi nell'area della disabilità; L'agire delle Comunità locali. Operatori pastorali di base e Gruppo di Coordinamento Diocesano: quale integrazione?)
Conclusioni
Postfazione

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