"Chi va al cinema, ieri come oggi, non vuole solo vivere storie, emozioni, passioni, ma vuole vivere il movimento del mondo" (Farassino A., Fuori di set, Bulzoni, Roma, 2000. p. 13).
Lo spettatore cinematografico è cioè un cinenauta che viaggia in modo vicario verso luoghi e mondi sconosciuti, talvolta mitici e mitizzati, come le grandi metropoli; tal altra esotici e inaccessibili. Viaggi "virtuali e simulacrali", vissuti surrettiziamente per tramite dell'identificazione in personaggi di finzione, ma sempre e comunque prepotenti pungoli alla propria fantasia e alla sublimata soddisfazione del proprio immaginario inespresso.
Partendo da questa funzione/capacità euristica del cinema di rendere "turistico" lo sguardo dello spettatore, il testo, da un lato, definisce e puntualizza le modalità con cui il cinema trasforma i paesaggi rappresentati, urbani e/o extraurbani, da semplici "vedute" in veri e propri attanti essenziali della diegesi, imprescindibili ai fini della comprensione del mondo (sia quello fictional che quello reale), dall'altro analizza le complesse motivazioni psicologiche che hanno dato vita al fenomeno socio-culturale del cineturismo, ovvero a quel particolare tipo di turismo stimolato e indotto dalla visione dei luoghi che il cinema "mette in scena". Fenomeno recente, spontaneo e impetuosamente crescente che si impone sempre più all'attenzione dei media, dei sociologi e, last but not least, degli operatori turistici.

Il testo nasce all'interno del corso di laurea in Turismo della Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano. Si avvale della cura di Roberto C. Provenzano (docente di Cinema e Audiovisivi presso la stessa Università) che si è occupato della parte introduttiva relativa alla condizione spettatoriale, così come prefigurata dal "dispositivo" cinematografico, delle varie tipologie di viaggio messe in scena nei film e nella fiction televisiva italiana e del ruolo fondamentale che nei film può svolgere il paesaggio (urbano ed extra-urbano) in rapporto al/ai personaggio/i e al senso finale delle opere in alcuni testi esemplari, di cui viene approfondita l'analisi. Il testo si avvale inoltre dei contributi storico-critici di Riccardo Caccia, docente di cinema presso l'Università Bocconi di Milano ed esperto del cinema di David Lynch, al quale, in questo volume, dedica una riflessione che si concentra sul tema del viaggio nella produzione del grande regista americano; del contributo di Valentina Barzaghi (collaboratrice con la cattedra di Storia del cinema italiano del Ch.mo Prof. G. Canova) e Rosanna Foresti (titolare di un Dottorato di ricerca in Comunicazione e nuove tecnologie), ambedue laureate presso lo IULM, che si sono occupate della rappresentazione delle metropoli attuali e future nel cinema; della riflessione di Elina Messina (PhD in marketing turistico ed esperta di cineturismo), che ha redatto la parte generale sulla nascita del cineturismo e sulla essenziale funzione del cinema come strumento per la promozione turistica del territorio, descrivendo il ruolo svolto a tal fine dal Festival di Ischia e dalla Borsa Internazionale del Cineturismo; e infine del contributo di Licia Bocchiola, (laureata in Turismo presso lo IULM con una tesi sul cineturismo, da cui il presente volume ha ereditato il titolo), che si è occupata di alcune importanti case histories e descritto con dovizia di dettagli l'organizzazione delle Film Commision e dei movie parks.