Tutti i segni di una manifesta pazzia.

Stefania Re

Tutti i segni di una manifesta pazzia.

Dinamiche di internamento femminile nel manicomio di Colorno (1880-1915)

Partendo dalla documentazione amministrativa e sanitaria del manicomio di Colorno, in provincia di Parma, il volume indaga il processo di «medicalizzazione» della follia femminile, entro e attraverso l’istituzione manicomiale, in un arco temporale compreso fra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la Prima guerra mondiale.

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 292

ISBN: 9788891706164

Edizione: 1a edizione 2014

Codice editore: 1573.433

Disponibilità: Limitata

Pagine: 292

ISBN: 9788891716316

Edizione:1a edizione 2014

Codice editore: 1573.433

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Entro il ricco panorama di ricerche che, a partire dal 2000, hanno tratto notevole impulso dal riordino delle carte degli archivi storici degli ex istituti psichiatrici italiani, il lavoro si snoda lungo un percorso condotto a partire dalla documentazione amministrativa e sanitaria del manicomio di Colorno, in provincia di Parma.
L'Autrice indaga il processo di "medicalizzazione" della follia femminile, entro e attraverso l'istituzione manicomiale, in un arco temporale - compreso fra gli ultimi decenni dell'Ottocento e la Prima guerra mondiale - che coincide, dal punto di vista dell'evoluzione dei modelli psichiatrici, con la piena affermazione del paradigma organicistico.
La centratura sulla componente femminile degli internati, nel continuo rimando fra dentro e fuori rispetto al manicomio, ha fatto emergere le dinamiche di segregazione (percorsi, attori, luoghi) e il processo di costruzione della figura della "alienata", prima dell'ingresso nell'istituto, portando in primo piano il ruolo dei soggetti vicini alle donne recluse.
L'analisi di molteplici "casi clinici" ha reso leggibile, insieme al posizionamento teorico degli psichiatri del manicomio parmense e alla prassi terapeutica seguita in istituto, la relazione (im)possibile fra i medici e le ricoverate, le interferenze fra l'idea della "natura femminile" e del ruolo sociale assegnato alle donne - scientificamente e culturalmente costruiti - e le rappresentazioni della follia femminile.

Stefania Re ha conseguito il titolo di dottore di ricerca presso l'Università degli Studi di Parma. Ha scritto alcuni saggi su istruzione e modelli educativi femminili nel secondo Ottocento e ha pubblicato Dottoresse o amabili donnine? Istituzioni scolastiche a Parma e ruolo sociale delle donne (Battei, 1999). Vincitrice della VI edizione del Premio "Franca Pieroni Bortolotti", nel 2013 la sua tesi di dottorato ha ricevuto la Menzione di Merito dalla commissione giudicatrice dello stesso Premio.

Ringraziamenti
Premessa
La popolazione ricoverata nel manicomio di Colorno fra Otto e Novecento
(L'epidemia di colera del 1873 e il trasferimento del manicomio da Parma a Colorno; La popolazione manicomiale)
La fisionomia delle internate: chi sono le donne "da" manicomio
(Dai campi della provincia ai borghi del capoluogo; Donne fra terra e famiglia; Massaie e "agiate", donne che lavorano e donne ai margini fra continuità e mutamento sociale)
Dinamiche di internamento femminile: dal territorio al manicomio
(Dagli Ospedali civili al manicomio nell'ultimo ventennio dell'800; Il trasferimento dall'ospedale per ragioni di "urgenza" e "pericolosità"; Le "carriere di internamento"; Senza reti: adolescenti abbandonate, giovani sole e donne "perdute")
Dalla casa al manicomio: luoghi, contesti, attori nelle storie di internamento
(L'invio da casa: il ruolo del condotto e dei medici del territorio; Donne sole, per scelta o per destino)
Cause e sintomi. La "follia" femminile attraverso gli occhi delle ricoverate e degli "altri"
(Le ragioni della "sragione". Le cause della malattia nella lettura del contesto esistenziale della paziente; Passioni amorose, contrasti familiari, conflitti di vicinato; Mal di miseria e "mal della rosa", malnutrizione e "mala vita"; Per "eccesso di studio": studentesse e maestre in manicomio; Fisiologia e riproduzione: essere e dover essere femminile come causa della follia; Il peso dell'ereditarietà. La follia come stigma familiare)
Le forme di verbalizzazione della follia femminile
(Fra sacro e profano: la religiosità come ambito di espressione del disagio psichico; Fobie, sogni, pulsioni. I contenuti verbali delle protagoniste)
Disagio psichico femminile e psichiatria manicomiale. Osservazione, diagnosi, "cura"
(Il corpo al centro: donne e follia nell'osservazione psichiatrica; Ricoverate, psichiatri e istituzione nel decorso della malattia; "Cura morale" ed ergoterapia, farmaci e rimedi fisici nella prassi terapeutica manicomiale; "Figure" di internate a Colorno. Alcuni "casi clinici"; Psichiatri e follia femminile, medici e "isteriche" a Colorno; La voce delle donne. Lettere e autobiografie di alcune internate)
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi.

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