Habitat contemporaneo.

Cristiana Cellucci, Michele Di Sivo

Habitat contemporaneo.

Flessibilità tecnologica e spaziale

La flessibilità, intesa come capacità di un sistema di essere facilmente modificato, può essere considerata come la caratteristica che garantisce la permanenza nel tempo del sistema. Lo studio si è quindi incentrato sulla definizione dei criteri per l’implementazione della flessibilità, concetto spesso confuso, in ambito edilizio, con adattabilità e mutevolezza.

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 208

ISBN: 9788891714657

Edizione: 1a edizione 2016

Codice editore: 86.2.1

Disponibilità: Discreta

Pagine: 208

ISBN: 9788891735300

Edizione:1a edizione 2016

Codice editore: 86.2.1

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

In ambito edilizio, l’incapacità di gestire le incertezze del contesto sociale ed economico – ossia le mutevoli esigenze ambientali e quelle altrettanto mutevoli degli utenti che in quel contesto si succedono – tende a rendere il “sistema abitativo” obsoleto e a ridurne la vita utile. Se per flessibilità s’intende la capacità di un sistema di essere facilmente modificato così da rispondere ai cambiamenti del contesto in modo tempestivo e conveniente, allora essa può essere considerata come l’antidoto all’obsolescenza e, quindi, come la caratteristica che garantisce la permanenza nel tempo del sistema. Lo studio finalizzato alla definizione dei criteri per l’implementazione della flessibilità ha richiesto un approfondimento sul concetto teorico di flessibilità in quanto spesso confuso, in ambito edilizio, con i concetti affini di adattabilità e mutevolezza. Proprio per la necessità di una definizione chiara di flessibilità, nella seconda parte del libro si è analizzata quest’ultima dal punto di vista concettuale in diversi campi di indagine, ponendo in essa una proprietà fondamentale per il prolungamento della durata di vita di tutti i sistemi complessi: la flessibilità è stata indagata nei sistemi biologici, nei sistemi produttivi e, in particolare, nella letteratura di settore di uno specifico sistema ingegneristico complesso qual è l’ambito spaziale/aeronautico.
La terza parte del libro prende in esame la flessibilità come proprietà fondamentale di un sistema complesso e si conclude con un contributo significativo: l’introduzione di considerazioni sulla relazione tra la durata di un sistema e la sua architettura (ovvero la sua forma e la sua tecnologia). S’individua nella flessibilità quella proprietà che incide su entrambe, attraverso una relazione tra i requisiti di versatilità, convertibilità, modularità, manutenibilità e reversibilità, da un lato, e l’equilibrio tra i criteri generali di complessità organizzativa, semplicità strutturale e ottimizzazione di componenti, dall’altro.
La quarta parte del libro affronta, quindi, una lettura dell’implementazione della flessibilità attraverso l’analisi critica di progetti che soddisfano i requisiti di versatilità, convertibilità, modularità, manutenibilità e reversibilità. In particolare si identificano quattro principali tendenze, nate in risposta a specifiche esigenze e poi evolute nel corso del tempo: flessibilità spaziale a superficie costante; flessibilità spaziale evolutiva; flessibilità tecnologica relativa alle tecniche costruttive; flessibilità tecnologica relativa alla manutenibilità degli impianti e dei subsistemi edilizi.
L’ultima parte del libro definisce i criteri per implementare la flessibilità allo scopo di garantire la sopravvivenza nel tempo dell’edificio, grazie alla possibilità di porre in atto più cicli d’uso dell’organismo edilizio riconfigurando eventualmente l’assetto interno e/o intervenendo in maniera semplificata sul sistema tecnologico che governa lo spazio. Si indicano, nella fattispecie, due matrici che mettono in relazione strategie, ambiti, requisiti e che possono, pertanto, guidare la valutazione e la progettazione della flessibilità nell’abitazione. Vengono fornite, infine, alcune esemplificazioni di possibili modelli di combinazione delle strategie individuate.

Michele Di Sivo, architetto e professore ordinario in Tecnologia dell’architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, autore e coordinatore di ricerche sulla politica tecnica in Italia, sulla cultura manutentiva e della sicurezza del progetto e sui temi dell’innovazione tecnologica, svolge attività di ricerca applicata nel settore della progettazione architettonica, della manutenzione programmata e della sicurezza dell’ambiente costruito.
Cristiana Cellucci, architetto e dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è autore e coordinatore di ricerche nel settore della progettazione tecnologica dell’architettura, nel campo dell’housing sociale e dell’habitat per l’utenza debole.

Michele Di Sivo, Introduzione
Cristiana Cellucci, Habitat contemporaneo. La cultura dell’abitare e i processi di obsolescenza funzionale e tecnologica
(L’ottimizzazione e l’obsolescenza dello spazio abitativo; L’obsolescenza funzionale in relazione alle dinamiche sociali ed economiche; L’obsolescenza tecnologica e l’insostenibilità edilizia; La flessibilità come strategia)
Michele Di Sivo, Flessibilità nei sistemi complessi
(La flessibilità: dai sistemi di produzione ai sistemi biologici; Il tempo, l’incertezza e la resilienza; L’adattamento, l’evoluzione e l’innovazione; La flessibilità e il progetto: considerazioni per una definizione di flessibilità; Il riferimento temporale: la flessibilità di processo e la flessibilità di prodotto; La caratterizzazione del cambiamento: flessibilità, ottimizzazione, robustezza e universalità; Tra l’ottimizzazione e la flessibilità)
Michele Di Sivo, Progettazione di sistemi flessibili
(Le variabili decisionali nei sistemi flessibili; Un metodo per lo sviluppo della flessibilità nella progettazione di un sistema)
Cristiana Cellucci, Evoluzione e classificazione degli approcci alla flessibilità
(Una classificazione dei progetti dal punto di vista della flessibilità; La flessibilità spaziale a superficie costante; Gerrit Rietveld, Casa Schröder, Utrecht, 1924; Le Corbusier, Casa Doppie nel quartiere di Weissenhof, Stocarda, 1924; Le Corbusier, Edificio d’affitto in Francia, 1928; Le Corbusier, Maison Loucheur, 1929; Aranguren & Gallegos arquitectos, Abitazione in Carabanchel, Madrid, 2003; Le microarchitetture per tecnoutopie; Joe Colombo, Total Furnishing Unit, 1966; Joe Colombo, Casa Prototipo, Milano, 1971; Le fasce tecniche attrezzate e lo spazio polifunzionale; Oki Sato Nendo, Drawer House, Tokyo, 2003; Michael K. Chen Architecture, Unfolding apartment, New York, 2003; I nuclei tecnici attrezzati fissi; ACTAR team, Sistema ABC e Sistema Rail, 1996; Manuel Cerdá Pérez, Conxa Tormo i Clemente, Sitema ASH; Manuel Cerdá Pérez, Pau Batalla Soriano, Conxa Tormo i Clemente, Sistema MODAL; Manuel Cerdá Pérez, Sistema UBICUO; SANAA - Sejima & Nishizawa, Casa S, Okayama, Giappone, 1995; SANAA - Sejima & Nishizawa, Casa in un prugneto, Tokyo, Giappone, 2001; Jean Musseau e Thierry Peltrault, Alter Ego, 1986; I nuclei tecnici attrezzati mobili; Angelo Roventa, Elastic_Living, 2001; Gary Chang, Domestic Transformer, Hong Kong, 2007; Adrian Iancu e Catalin Sandu, Life Edited Apartment, NewYork, 2010; La flessibilità spaziale evolutiva; Kalhöfer e Korschildgen, Expander, 1999; Alejandro Aravena, Gonzalo Arteaga, Juan Cerda, Diego Torres, Vìctor Oddû, Elemental Iquique, Chile, 2005; Alejandro Aravena, Gonzalo Arteaga, Juan Cerda, Diego Torres, Vìctor Oddû, Elemental Monterrey - îLas Anacuasî, Mèxico, 2005; Herreros Arquitectos, Casa Garoza, Spagna, 2010; dRMM, Sliding House, Inghilterra, 2009; Sj. Haaksma, Case Kasko, Delft, Olanda, 1973; La flessibilità tecnologica relativa alle tecniche costruttive; Fuller, Dymaxion, 1927; Charles e Ray Eames, Case study house, Los Angeles, 1949; Jean Prouvè, Maison Démontable 6x6, Francia, 1944; Jean Prouvè, Maison des Jours Meilleurs, Francia, 1956; Glenn Murcutt, Magney House, Bingie Point, Australia, 1984; Rogers Stirk Harbour & partners, Oxley Woods, Inghilterra, 2008; La flessibilità tecnologica relativa alla manutenibilità dell’apparato impiantistico e dei subsistemi edilizi; Bernard Kohn, Georges Maurios, Les Marelles, 1971; Pouvoir Territoire, Extraversion, 1989; Kalhöfer e Korschildgen, Do it yourself, Germania, 1997; I progetti flessibili; Werner Sobek, House R128, Germania, 2000; Kieran Timberlake, Loblolly House, 2006)
Integrare la flessibilità spaziale e tecnologica nella progettazione dell’habitat, di Cristiana Cellucci
(I criteri e le strategie per la flessibilità; La matrice di analisi della flessibilità; I modelli di combinazione delle strategie)
Bibliografia.

Collana: Architettura & Innovazione

Argomenti: Tecnologia e materiali per l'architettura

Livello: Studi, ricerche

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