L'identità del soggetto diventa un problema rilevante nelle moderne società pluralistiche dove l'individuo, non più costretto entro ruoli sociali rigidamente assegnati, reagisce alla varietà dei mondi di appartenenza e al connessi rischi di dispersione esaltando il sentimento di sé.

Ma a quali condizioni il progetto di vita espresso da questo soggetto plurimo va oltre il semplice rispecchiamento di una molteplicità di valori culturali? L'individualità viene compromessa o arricchita da un ampliamento dell'orizzonte delle identificazioni? Come può essere ripensato oggi, in una prospettiva bio-psico-sociologica ed etica il percorso dell'individuazione? E quale valutazione si può dare di ideologie individualistiche che mentre interpretano questa spinta emergente verso la formazione di individui autonomi sembrano trascurare le opposte e complementari esigenze di appartenenza?

Un gruppo di studiosi di varie discipline (filosofia, sociologia e psicologia) si pone queste domande in una serie di saggi elaborati a conclusione di un prolungato lavoro seminariale. Alcuni contributi registrano la necessità di rinforzare alcune valenze della categoria di identità, sottolineando i nessi tra integrazione di sé, pensiero ed elaborazione etica. Altri mettono in questione la stessa pertinenza epistemologica del concetto: per rilevare come sia stato usato abitualmente in senso metafisico; o darne una lettura in chiave ecosistemica; o ridefinirlo come "gioco di costruzione di significati".

Ferruccio Andolfi (Roma, 1941) insegna Filosofia della storia nell'Università di Parma. Si occupa, in particolare, di problemi relativi all'individualismo etico. In tale ambito ha pubblicato L'egoismo e l'abnegazione (Angeli, 1983).