La storia teatrale della «Liberata» e il mito del Tasso poeta "musicale" vengono qui ripercorsi seguendo il fiume sotterraneo di arie e melodie fiorite su libretti e trascrizioni ancora poco note, per giungere alla tragedia di Goethe, alla favola romantica delle barcarole dei gondolieri veneziani, al poema sinfonico di Liszt.
Riscritto infinite volte, il poema tassiano rivela un'intima essenza teatrale, una struttura capace del palco.
Avviato a sorreggere la macchina scenica e narrativa dello spettacolo e del melodramma, mantiene, anche nelle versioni più fantasiose e imprevedibili, una sorprendente unità e un'innegabile coerenza.
«L'ombra del gran Torquato» si stende su ogni trascrizione e nel gioco di contagi e riscritture anche la «Liberata» svela segrete corrispondenze interne finora inesplorate.