Nei prossimi anni il sindacato avrà sempre meno ricchezza da distribuire fra i lavoratori nelle fabbriche. In compenso però, avrà qualcosa da dare fuori dai luoghi di lavoro su tutti quegli aspetti che contribuiscono a determinare la qualità della vita: la casa, la salute, il fisco, il traffico, il verde, la droga, gli anziani. Sarà un nuovo tipo di sindacato, il "sindacato dei cittadini" che dovrà affiancarsi al tradizionale "sindacato dei lavoratori", quello che, affermatosi con l'autunno caldo, ha costituito fino ad ora il modello predominante cui si sono ispirate le tre confederazioni.

Sarà questo il modo con cui il sindacato potrà ancora dare ai propri iscritti (ma non solo) vantaggi non direttamente monetari che comunque ne giustifichino l'esistenza. Questa è la linea su cui si sta muovendo la Uil. Dopo la rottura della Federazione unitaria, in conseguenza dello scatenarsi della concorrenza, ognuna delle tre confederazioni ha accentuato gli sforzi per marcare meglio la propria identità.

In questa intervista il segretario generale della Uil, Giorgio Benvenuto, ripercorre, senza diplomazia, tutti i contrasti che hanno lacerato il sindacato italiano negli anni passati: da quello sulla scala mobile, a quello sul caso Fiat; dalle polemiche sul punto unico di contingenza alle ingerenze dei partiti sulle vicende sindacali. Ma dalla rilettura critica del passato emergono uno ad uno i pilastri della proposta che la Uil sta mettendo a punto per il futuro: quella appunto del sindacato dei servizi, del sindacato dei cittadini. L'unica strada, sostiene Benvenuto, che può consentire al sindacato di riconquistare potere e prestigio, di ritornare a essere il "gigante buono" che era stato negli anni ?70.

Lorenzo Scheggi Merlini (Firenze, 1944) è vice capo-redattore del settimanale Il Mondo, ove lavora dal 1977. Ha scritto su numerose testate, fra cui Panorama e Espansione. Prima di dedicarsi al giornalismo, è stato dirigente nazionale delle Acli. Ha pubblicato con Buffetti, Il sindacato difficile / dieci anni di sindacato prima e durante e dopo l'autunno caldo (1975) e per i libri del Mondo, Un sindacato per i quadri (1982). Ha vinto il premio di giornalismo Walter Tobagi 1984.