Basata su un ampio corpus di registrazioni di parlato in svariate situazioni comunicative (negozi, uffici pubblici, aule universitarie, assemblee sindacali, riunioni di condominio...), la ricerca, svolta interamente a Catania, si propone di individuare le ragioni del continuo alternare fra italiano e dialetto nella conversazione quotidiana.
Cambiare argomento o destinatario, dar voce a locutori assenti, virtuali o impersonali, strutturare il racconto di una storia, avvicinarsi all'interlocutore o divergere, esprimere ironia, sarcasmo, aggressività, rabbia, ecc.
sono soltanto alcune delle molteplici funzioni svolte dalla commutazione di codice.
Lungi dall'essere il risultato di una imperfetta conoscenza di uno dei due idiomi, o la risposta determinata da un cambiamento nella situazione, il code switching si rivela una importante strategia comunicativa, una risorsa interazionale che arricchisce il patrimonio individuale del parlante e quello dell'intera comunità.