Questo volume si propone di formulare in maniera razionale la problematica della "revisione contabile" nel suo contesto più ampio.

I due autori, profondi conoscitori dell'argomento, lo hanno affrontato con la dovuta attenzione sia per quanto riguarda le norme specifiche del decreto che disciplina l'abilitazione delle persone che potranno svolgere tale attività (d.l.88 del 7 gennaio 1991) sia il collegamento e l'impatto che la nuova disciplina esercita nei confronti dell'ormai collaudato D.P.R. 136 del 31 marzo 1975 che, all'epoca quasi rivoluzionario, ha permesso la creazione delle società di revisione e ha imposto la revisione obbligatoria alle società quotate.

Con questa nuova disciplina il nostro ordinamento si è adeguato all'ottava direttiva comunitaria in tema di società di capitali e sebbene permanga qualche aspetto delle discipline non risolto, senz'altro si allargano gli spazi per coloro che desiderano dedicare la propria attività alla revisione dei conti.

Gli autori analizzano questi spazi, chiariscono con quale veste è consentito fare la revisione: in forma associata, in forma societaria o individualmente e per ciascuna forma sollevano e, per quanto possibile, risolvono le questioni interpretative che si pongono.

Quale sarà il futuro della revisione contabile nel nostro Paese?

Potrà svilupparsi assieme e di pari forma con lo sviluppo e con la maggior qualificazione delle professioni tradizionali dell'area economico-aziendale o sarà una professione a sé stante? E se così fosse ci sarà spazio per tanti o solo tanto spazio per pochi?

Nessuno può contestare l'aspetto qualificante e, se svolto con la dovuta perizia ed esperienza (e non può essere diversamente), moralizzatrice di questa "antica" professione seppur nuova nel nostro Paese.