L'artigianato in Friuli Venezia Giulia

Fabio O. Buratto, Cesare Gottardo, Bruno Tellia

L'artigianato in Friuli Venezia Giulia

Strategie di sviluppo e dimensione territoriale

Edizione a stampa

55,00

Pagine: 368

ISBN: 9788820425074

Edizione: 1a edizione 1988

Codice editore: 1320.7

Disponibilità: Nulla

L'attenzione verso il sistema delle imprese artigiane va crescendo sia all'interno della comunità scientifica che tra gli operatori pubblici e privati preposti allo sviluppo.

L'accresciuta importanza delle economie di fase ha giustamente fatto riscoprire la validità dell'impresa artigiana sia sotto il profilo economico che in relazione alle possibilità di intervento pubblico per il riequilibrio territoriale delle economie locali, l'espansione della produzione, il sostegno all'occupazione e la, tutela delle aree sottoposte a degrado sociale.

A questo interesse non si è accompagnata ancora un'analisi sistematica della realtà artigiana un po' per ritardo culturale e per la difficoltà di studiare un sistema produttivo eterogeneo e complesso; un po' per la debolezza dei paradigmi interpretativi della scienza economica e, infine, un po' per il permanere di certe «filosofie dello sviluppo», ancora incentrate sul ruolo esclusivo dell'impresa maggiore.

Questa ricerca - realizzata su un campione di ben 3.000 aziende costituisce una prima risposta al problema di sapere cosa sia realmente l'artigianato.

Vengono analizzate tutte le funzioni di impresa, i fattori della produzione e il ruolo giocato dal comparto nello sviluppo regionale. Emergono dinamiche e nodi problematici la cui utilità è indubbia sia per un'azione programmatoria complessiva che per la definizione di una specifica politica di sostegno al comparto, L'utilità di questa ricerca può altresì essere vista nella «estensibilità» dei risultati a contesti territoriali non fortemente dissimili, nella struttura produttiva, da quello del Friuli-Venezia-Giulia.

Fabio Buratto è docente di Statistica nell'Università degli studi di Udine. Ha pubblicato molti lavori, tra i quali «La città come rapporto sociale» (con M. Lelli), Bari, 1975; «La mobilità degli studenti serali», Milano, 1979; «Le donne e il mercato del lavoro», (con G. De Santis, A.M. Ventrella e F. Vacirca), Milano, 1981; «La formazione della domanda dì lavoro» (con B. Tellia), Milano, 1985-, «il lavoratore post-industriale» (con altri), Milano, 1985.

Cesare Gottardo è docente di Politica agraria nell'Università di Udine. E autore di numerose pubblicazioni nel campo dell'economia aziendale, della storia economica e della pianificazione territoriale. Tra i libri si segnalano: «Assistenza tecnica e gestione aziendale», Brescia, 1977; «Sull'economia di Ricardo e Marx», Bologna, 1978; «Lezioni di economia politica», Udine 1982.

Bruno Tellia è docente di Sociologia nell'Università di Udine. Tra le sue pubblicazioni vanno ricordate «il comportamento politico-elettorale dei giovani»,,Roma, 1972; «Gruppi di pressione e decisione politica», Trieste, 1975; «Spazi sociali fra quartiere e città», Udine, 1979; «Le istituzioni culturali a Trieste», Trieste, 1980; «La formazione della domanda di lavoro» (con F. Buratto), Milano, 1985; «La politica nella città» (con altri), Roma, 1986.

Prefazione
Presentazione
Introduzione
1. Una lettura del comparto artigiano sulla base del censimento del 1981: dinamica e struttura
1. Uno sguardo generale sull'artigianato regionale
1.1. Per una lettura interpretativa dell'artigianato regionale
1.1.1. Verso una crescita complessiva del comparto
1.1.2. Verso una struttura settoriale un po' diversa
1.1.3. Verso leggeri aggiustamenti della presenza artigianale nel territorio
2. Uno sguardo comparativo al settore artigianale nel Friuli Venezia Giulia
2.1. La presenza del settore artigianale nei vari rami economici
3. La dinamica dell'artigianato regionale tra i due censimenti (1981-1971)
4. L'analisi a livello provinciale
5. Il comparto artigianale a livello comprensoriale
5.1. La presenza artigianale nei singoli rami economici
Note
2. Analisi economica e ruolo del comparto artigiano nel conte sto dell'economia regionale
1. Il censimento del 1981 ed il campione analizzato
2. I dati rilevati ai fini dell'analisi economica
3. Alcuni parametri strutturali
4. Alcuni indici finanziari
5. La redditività delle aziende del campione
6. Una stima del valore aggiunto del comparto artigianale
7. Conclusione
7.1. L'artigianato regionale ha un volto consueto
7.2. La struttura settoriale dell'artigianato regionale: tre diverse strategie di sopravvivenza e/o di sviluppo
7.3. Il grosso peso del sistema artigianale nel contesto dell'economia regionale
3. Il quadro strutturale dell'artigianato
1. Composizione per ramo di attività
2. Composizione per provincia
3. Composizione per attività prevalente
4. Composizione per forma giuridica
5. Composizione per epoca di fondazione dell'impresa
6. Composizione per dimensione di impresa
7. Conclusione
Note
4. Imprenditorialità
1. Caratteristiche socio-demografiche degli imprenditori
1.1. Età
1.2. Sesso
1.3. Titolo di studio
2. Attività svolta prima di diventare imprenditore artigiano
3. Formazione imprenditoriale
4. Mezzi di informazione
5. Caratteristiche del buon imprenditore
6. Conclusione
Note
5. La localizzazione delle aziende
1. Titolo di godimento dei locali
2. Ubicazione dei locali
3. Adeguatezza dei locali alle esigenze delle aziende
4. Possibilità di ampliamento dei locali
5. Rilocalizzazione degli stabilimenti
6. Economie e diseconomie connesse con la localizzazione
7. Conclusione
Note
6. La domanda di lavoro
1. Consistenza e composizione qualitativa dell'occupazione "regolare"
1.1. Ripartizione per ramo di attività
1.2. Ripartizione per tipologia di prodotto
1.3. Ripartizione per provincia
2. Consistenza e composizione qualitativa della forza lavoro "sottoccupata"
3. La componente dei titolari, familiari e soci
4. La dinamica dell'occupazione "regolare" negli ultimi tre anni
5. Consistenza e distribuzione degli addetti nell'artigianato
5.1. La dimensione dell'impresa artigiana in termini di addetti
5.2. Una stima degli addetti nella regione
6. La presenza dei lavoratori stranieri nell'artigianato
7. L'uso del lavoro a domicilio nel corso del 1985
8. I contratti di formazione e lavoro
9. L'apprendistato: aspetti generali
9.1. La durata della formazione l'"on the job"
9.2. La convenienza ad assumere apprendisti
10. Posti vacanti e posti di lavoro in esubero
11. Assunzioni e licenziamenti nei sei mesi successivi alla rilevazione
12. La complessità delle mansioni (o del lavoro) nel comparto
13. I principali problemi connessi all'uso della forza lavoro
14. Conclusione
Note
7. La produzione di beni e servizi
1. Tipologia della produzione
1.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
1.2. Il caso delle azienda produttrici di servizi
2. Destinazione della produzione: il mercato del consumo finale e quello industriale
2.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
2.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
3. Destinazione della produzione: il mercato geografico
3.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
3.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
4. I mercati di origine delle materia prime, semilavorati e parti componenti per le imprese produttrici di beni
5. Consistenza e dinamica delle vendite nell'ultimo triennio
5.1. Il caso delle imprese produttrici di beni
5.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
6. L'innovazione di prodotto e di servizio nel triennio 1983-85
6.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
6.1.1. La diffusione dell'innovazione
6.1.2. Il contenuto dell'innovazione di prodotto
6.1.3. Motivazioni dell'innovazione di prodotto
6.1.4. I problemi connessi all'innovazione di prodotto
6.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
6.2.1. La diffusione dell'innovazione
6.2.2. Il contenuto dell'innovazione di servizio
6.2.3. Motivazioni dell'innovazione di servizio
6.2.4. I problemi connessi con l'innovazione di servizio
7. Possibilità di espansione della produzione
7.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
7.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
8. I vincoli interni alla espansione della produzione
8.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
8.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
9. Integrazione del comparto artigiano (di produzione) con il sistema industriale
10. I rapporti di subfornitura
10.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
10.1.1. La diffusione dei rapporti di subfornitura
10.1.2. La consistenza dei rapporti di subfornitura
10.1.3. Caratteristiche delle aziende committenti
10.1.4. Tipologia delle subforniture
10.1.5. Il ruolo dei committenti
10.1.6. I vincoli imposti dalla committenza
10.1.7. I punti di forza delle aziende nel rapporto in subfornitura
10.1.8. Caratteristiche del flusso delle subforniture
10.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
10.2.1. La diffusione dei rapporti in subfornitura
10.2.2. La consistenza dei rapporti in subfornitura
11. Il decentramento produttivo attuato dalle aziende artigiane
11.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
11.1.1. La diffusione del decentramento
11.1.2. La consistenza del decentramento
11.1.3. Motivazioni del decentramento produttivo
11.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
11.2.1. La diffusione del decentramento
11.2.2. La consistenza del decentramento
11.2.3. I motivi del ricorso al decentramento dell'attività
12. Conclusione
12.1. Sintesi dei risultati
12.1.1. Il comparto della produzione
12.1.2. Il comparto dei servizi
12.2. Le problematiche più significative
Note
8. Mercato, politiche di prezzo e strategia commerciale
1. La clientela delle aziende produttrici di servizi
2. Dinamica della clientela
2.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
2.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
3. La vendita al dettaglio
3.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
3.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
4. La politica delle vendite
4.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
4.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
5. La politica di prezzo
5.1. Il caso delle aziende Produttrici di beni
5.2. Il caso delle aziende produttrici di servizi
6. I processi innovativi negli ultimi tre anni
6.1. Il caso delle aziende produttrici di beni
6.2. Il caso delle aziende produttrici dì servizi
7. Conclusione
9. Macchinario e tecnologia
1. Sufficienza del macchinario in relazione alle e

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