E' possibile un nuovo concetto di salute? Regge ancora una visione del nostro corpo come somma di organi, tessuti, vasi, cellule?

Che prospettive esistono, se esistono, di integrare il modello olistico di molte medicine alternative con quello biomedico prevalente nella medicina ufficiale?

Quali sono le proposte dei medici da un lato e degli amici dell'acqua, degli alternativi, dall'altro?

E' convinzione di molti che "al livello delle cure mediche primarie quotidiane, i pazienti e le loro famiglie dovrebbero avere la parte principale della responsabilità per la salute e la guarigione. Al livello delle cure secondarie, in ospedale, in casi di emergenza, la maggior parte della responsabilità andrebbe al medico, ma persino in questi casi i medici dovrebbero rispettare la capacità del corpo di guarire e non dovrebbero tentare di dominare il processo di guarigione".

Sono dichiarazioni del movimento olistico per la salute. Ma quanti sono d'accordo su questa impostazione? Quanto tempo potrebbe richiedere lo sviluppo di tale medicina?

Una medicina veramente olistica richiederebbe cambiamenti radicali nei nostri valori, nei processi di socializzazione, nei rapporti di potere, nel nostro modo di educare e di educarci. Tutto ciò sarà molto lento, se mai ci si arriverà, e richiede per essere compreso un attento sguardo sociologico.

Gli amici dell'acqua offre un tassello di conoscenza su questi interrogativi:

* Perchè le medicine alternative?

* Cosa sono nella percezione di chi le usa?

* E chi le usa?

* Quali gli elementi di forza e quali i punti deboli?

* Che ne pensano i medici?

* Quali sono le prospettive dei rapporti tra medicine alternative e medicina ufficiale?

Tutti interrogativi cui il libro dà una risposta lucida e convincente, sulla base di una vasta argomentazione teorica e di un riscontro empirico che ribalta molti luoghi comuni.

Natale Losi, sociologo, dottore di ricerca, ha studiato a Trento, Perugia ed Edimburgo. Dal 1976 lavora sulle definizioni di salute/malattia attraverso ricerche ed attività di formazione. Ha tenuto numerosi corsi di sociologia e antropologia della medicina. Collabora con il Centro sperimentale per l'educazione sanitaria dell'Università di Perugia e con l'Istituto per la ricerca sociale di Milano. Ha pubblicato diversi volumi e saggi su riviste internazionali.