Istituzioni, associazioni di terzo settore, comunità esprimono sempre più frequentemente l'esigenza di formulare programmi, di progettare servizi ed interventi. Conoscono bene l'ambito in cui intendono operare, le priorità e i fenomeni più rilevanti, ma per comporre tali elementi conoscitivi in un progetto organico hanno bisogno di metodologie e tecniche che consentano di individuare obiettivi ragionevoli, scegliere strategie, dimensionare servizi e interventi, impostare un processo di monitoraggio e valutazione.
La progettazione sociale si distingue, rispetto a progettazioni che si sviluppano in altri ambiti, per un uso modesto di metodologie e tecniche. L'insofferenza nei confronti di modalità di progettazione eccessivamente formalizzate, di modelli standardizzati di previsione della domanda e di analisi dell'offerta, non può condurre, però, chi opera nel sociale a trascurare soluzioni tecniche adatte a strutturare efficacemente il campo decisionale.
L'autore, uno dei massimi esperti in materia, delinea in termini operativi una progettazione sociale che si confronta organicamente con queste nuove esigenze, utilizzando una pluralità di riferimenti metodologici - quali la progettazione comunicativa, la community planning, la valutazione interattiva - in parte maturati in altri ambiti disciplinari e in altri contesti.
Una progettazione definita sostenibile in quanto le azioni di coordinamento che propone rispettano l'autonomia dei soggetti, senza eludere, allo stesso tempo, l'esigenza più generale di creare relazioni di collaborazione e di fiducia tra le persone, di coinvolgere in un progetto condiviso comunità crescentemente frammentate.
Il volume coglie organicamente il passaggio da una programmazione dei servizi sociali alla definizione di programmi che si avvalgono del complesso delle risorse presenti in una comunità. Il consolidarsi di un welfare mix conduce inevitabilmente a modalità di progettazione sociale che assumono un carattere promozionale, capaci di valorizzare una pluralità di risorse - pubbliche, private, le relazioni informali che ruotano attorno alla famiglia, l'associazionismo che opera per fini collettivi e di solidarietà - creando modalità di collaborazione tra i vari soggetti che concorrono al benessere sociale, rafforzandone la specifica capacità d'iniziativa.
Remo Siza è componente, in qualità di esperto in programmazione, del Comitato tecnico-scientifico per la Relazione sullo stato sanitario del Paese e professore a contratto presso l'Università di Sassari e di Cagliari. Ha coordinato e collaborato alla stesura di molti piani e progetti sociali e ha svolto intensa attività formativa sulla progettazione sociale in varie regioni italiane. È autore di libri e numerosi articoli sulla tematica, fra i quali: La programmazione e le relazioni sociali (Angeli, 1994); gli articoli "La pluralità degli stili di programmazione" e "Dalla programmazione dei servizi sanitari ai piani per la promozione della salute" nel volume curato da Bertelli, La pianificazione sociale (Angeli, 1998); "Sociologia e programmazione in sanità", in P. Donati (a cura di), La cura della salute verso il Duemila (Angeli, 1989).