Gli squilibri ambientali, ormai argomento di dibattito quotidiano per il grande pubblico, pongono il problema di un'attenta riflessione sui processi tecnologici e produttivi della società tardo-industriale e, parallelamente, sui processi cognitivi che ne forniscono la legittimazione.

In tale prospettiva si colloca questo testo che assume come sfondo il percorso della speculazione filosofica moderna a partire dalla visione antropocentrica della metafisica hegeliana (in cui il tempo storico scandisce la marcia dell'umanità verso il progresso) fino al riconoscimento, con Heidegger, dei limiti esistenziali della conoscenza che la relativizzano nel tempo e nello spazio. La consapevolezza di questi limiti e la necessità di un ripensamento del rapporto uomo-natura vena il dibattito interdisciplinare sulle tecnologie e sull'ambiente sviluppatosi negli anni '70. Di tale dibattito sono qui messi in evidenza, a partire da discipline diverse come la filosofia, la fisica, la biologia, l'etologia e l'economia, i punti di convergenza teorici e propositivi. Tra questi, fondamentale è la considerazione del problema dei limiti fra sistema e sovrasistema (fra locale e globale) e l'emergere della consapevolezza dello stretto legame esistente fra scala tecnologica, morfologia del territorio ed equilibrio ambientale.

Maria Bottero è professore ordinario e coordinatore del corso di dottorato in Tecnologia dell'architettura presso il Politecnico di Milano. Dai 1963 al 1974 ha diretto la rivista internazionale di architettura Zodiac; dal 1978 si occupa di ricerca operativa sull'ambiente per il Centro nazionale delle ricerche e per il Ministero della pubblica istruzione. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli di carattere storico-critico in riviste di settore.