Presentazione del volume:
Da qualche tempo, nella vita collettiva si manifesta un interesse crescente per i molteplici riflessi negativi della mobilità sulla qualità della vita: un interesse che ha prodotto un fervore legislativo e la nascita di un filone di studi che trova sempre più riscontro nella ricerca accademica e nell’opinione pubblica.
Fino a non molto tempo fa, infatti, anche nella disciplina geografica i temi in questione hanno rivestito un ruolo marginale, in particolare in Italia: malgrado l’indubbia rilevanza della rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni nel processo di modernizzazione, la geografia ha riconosciuto, di fatto, scarsa centralità alle tematiche trasportistiche. Oltre a ciò, la disciplina avverte ancora la mancanza di riferimenti paradigmatici, foriera di una pluralità di approcci, sovente sviluppati in maniera circoscritta; nondimeno, il settore in questione presenta caratteri interdisciplinari, per la necessità di competenze ingegneristiche, socio-economiche e istituzionali.
In tale quadro problematico si colloca il presente volume che raccoglie alcuni saggi di studiosi italiani i quali, in larga parte, da alcuni anni, si dedicano all’indagine dei molteplici riflessi negativi della mobilità sulla qualità della vita urbana, quali, per citarne alcuni, l’occupazione dello spazio, l’incidentalità, l’inquinamento acustico ed atmosferico.
Lungi dall’avere pretese di esaustività, ci si propone in questa sede di contribuire alla riflessione in atto, anche attraverso l’aggregazione di approcci dottrinali e visioni metodologiche complementari attorno alle tematiche comuni della mobilità e della qualità della vita.
L’approccio comportamentale, privilegiato in questa sede, richiede al geografo l’impiego della propria sensibilità per esaminare i legami sottili e complessi che uniscono gli uomini ai loro luoghi di vita, focalizzare i significati e i valori delle esperienze individuali e collettive, nonché per chiarire la dialettica esistente tra le politiche della mobilità promosse dai decisori e le aspettative delle singole categorie dei fruitori.
L’auspicio è che questi studi procedano in maniera sempre più capillare e approfondita, evidenziando la centralità che il geografo può avere nell’ambito delle tematiche in questione; ciò è possibile, soprattutto, attraverso la definizione di modelli “qualitativi” nello studio del rapporto causa-effetto che lega la mobilità alle varie forme di malessere presenti nell’ambiente urbano.
Bernardo Cardinale è docente di Organizzazione e pianificazione del territorio presso la Facoltà di Economia di Pescara dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, e di Geografia politica ed economica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo. Autore di diverse pubblicazioni, ha dedicato numerosi studi al tema delle influenze dei trasporti sull’organizzazione urbana e sulla regionalizzazione, tematica coltivata anche nel periodo di studio alla Faculté de Droit et des Sciences Economiques de l’Université de la Bretagne Occidentale di Brest.