La storia del mercato immobiliare è anche la storia dello spazio di cui abbiamo più diretta esperienza. In tal senso il mercato immobiliare va interpretato come snodo permanente delle relazioni tra terra e società, relazioni che chiamano in causa complesse dinamiche regolative di carattere convenzionale.
Il volume raccoglie tre saggi che descrivono momenti epocali dell'evoluzione del mercato immobiliare nell'età moderna e contemporanea. Nel primo, le pratiche costitutive del regime dei suoli nell'America coloniale sono poste in diretta connessione con la nascita della prima democrazia moderna, in quanto trasferimento del potere politico da una dimensione genetica a una dimensione spaziale. Il secondo sposta l'attenzione sulla Parigi di metà Ottocento, laddove gli sventramenti haussmanniani e le strategie del sistema bancario concorrono al passaggio dal modo di produzione patrimoniale dell'alloggio verso una sempre maggiore autonomia del capitale promozionale e segregazione funzionale dello spazio urbano. Il terzo saggio, infine, ricostruisce le vicende della finanziarizzazione del mercato immobiliare londinese nel corso del Novecento, individuando nella crescente separazione tra proprietari e utilizzatori degli spazi destinati alla produzione di beni e servizi una possibile chiave di lettura di un processo che ha implicazioni decisive per il governo del territorio.
L'autore riflette sugli argomenti trattati secondo un approccio transdisciplinare, rendendo il libro di grande interesse per chi si occupi del mercato immobiliare in ambito urbanistico, come amministrativo, giuridico o economico.

Luca Gaeta è dottore di ricerca in Progetti e politiche urbane. Presso lo stesso dottorato del Politecnico di Milano è attualmente impegnato come tutor e come docente. Dal 1996 opera professionalmente nel campo delle politiche urbanistiche ed è autore di contributi apparsi in diverse riviste specializzate. I suoi interessi principali riguardano le pratiche di appropriazione e controllo dello spazio.