Negli anni '60 e primi '70 era diffusa la convinzione che la crescita economica dovesse essere continua, con al più brevi contrattempi congiunturali, che essa comportasse naturalmente una diffusione del benessere, che i sistemi pubblici di protezione sociale si dovessero inevitabilmente estendere. Con le difficoltà del processo di sviluppo e la cosiddetta crisi fiscale dello Stato, tali convinzioni hanno cominciato a vacillare e si sono create condizioni per l'emergere di proposte neoliberiste di smantellamento dei sistemi di Welfare e di ritorno al mercato. Le politiche alternative, prospettate a livello teorico e parzialmente praticate da alcuni governi, hanno comportato costi sociali e hanno mostrato a loro volta forti limiti.
Si può oggi forse affermare che valori e obiettivi propri delle politiche di Welfare sono parte consolidata delle democrazie occidentali e godono di consenso popolare. Il dibattito politico culturale e l'analisi empirica hanno però messo in luce limiti reali che debbono condurre a riflessioni, ripensamenti, innovazioni.
I saggi pubblicati in questo volume offrono in proposito un contributo di analisi e riflessione. intenzionato non a teorizzazioni generali, o a ridefinizioni di modelli, ma ad aiutare ad "entrare nei merito".
Alla base dei saggi proposti stanno sostanzialmente due interrogativi: quali sono i motivi che spiegano la presenza del settore pubblico nella sfera dei servizi sociali? Quale significato deve essere attribuito all'espressione "crisi dello Stato sociale" e quali mutamenti appaiono più opportuni nella realtà economica e sociale italiana?
Molte delle discussioni attualmente in corso nel nostro paese, anche se formulate in termini di compatibilità economiche, riflettono un'incertezza di fondo sull'organizzazione di alcune funzioni fondamentali della nostra vita associativa.
Quello che si definisce correntemente Welfare State è allora un processo storico. che deve essere continuamente riconsiderato nelle sue caratteristiche fondamentali, soprattutto al fine di recepire e accompagnare le modificazioni delle realtà sociali da cui tutti gli istituti di politica sociale traggono in ultima analisi legittimazione.