L'opinione che la maggior parte delle persone ha nei confronti della medicina e dei medici non è positiva ormai da molto tempo.
Questo libro si propone di trovare una spiegazione e lo fa attraverso un'analisi
dei problemi organizzativi e sociali che caratterizzano la medicina di oggi.
lo fa anche partendo da alcuni casi concreti, come il caso stamina e il dibattito sulla sperimentazione su animali da laboratorio.
Nel libro si parla della relazione di cura, dei vari modelli di medicina che sono stati proposti e attuati, ma soprattutto della relazione che oggi, sempre più faticosamente, si stabilisce tra il medico e il cittadino malato e tra il sistema della salute e quelli che ancora ci si ostina a chiamare "pazienti" ma che pazienti non sono proprio più.
Se la maggior parte delle persone ha scarsa fiducia nei confronti della medicina e dei medici, anche se si chiede ai medici e agli operatori sanitari se ritengono di aver realizzato i loro progetti e le loro speranze professionali, raramente si ottiene una risposta positiva. In realtà tutti tendono a rimpiangere una relazione basata sulla fiducia e guardano criticamente e con dispiacere ai sentimenti che l'hanno sostituita - la diffidenza, il sospetto - e che hanno trasformato un rapporto che avrebbe dovuto essere significativo in una relazione contrattuale di modestissima levatura etica.
Di qui, la necessità di dare una risposta credibile ad almeno una domanda: chi è il responsabile di questo cambiamento?
Con questo volume gli autori vogliono rivolgersi a tutti i cittadini - non solo ai medici, agli operatori sanitari, ai malati e agli amministratori della sanità - perché il loro tema fondamentale è la tutela della salute, un patrimonio appunto di tutti.
Carlo Flamigni, medico, si occupa di salute femminile e di bioetica. È membro del CNB (Comitato Nazionale di Bioetica), presidente onorario dell'AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica) e dell'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti). Autore di numerosissime pubblicazioni scientifiche, di opere di divulgazione e di narrativa.
Marina Mengarelli, sociologa, si occupa di impatto sociale della innovazione scientifica e di comunicazione della scienza. È membro della Consulta di Bioetica e del Consiglio Generale dell'Associazione Luca Coscioni. Autrice di numerose pubblicazioni.