La "quota" dello sviluppo

A cura di: Marco Baldi, Mauro Marcantoni

La "quota" dello sviluppo

Una nuova mappa socio-economica della montagna italiana

Dal 1951 ad oggi la popolazione italiana è aumentata di 12 milioni di persone, mentre quella dei comuni montani è diminuita di 900 mila. Tuttavia questo non significa che montagna sia sinonimo di marginalità. Questa ricerca dimostra come la montagna presenti performances inaspettate e si caratterizzi non come un territorio che tende a riprodurre i dati delle regioni di appartenenza, ma come uno “scrigno” di elementi di qualità e di distinzione.

Edizione a stampa

18,00

Pagine: 130

ISBN: 9788891742001

Edizione: 1a edizione 2016

Codice editore: 1801.33

Disponibilità: Esaurito

Pagine: 130

ISBN: 9788891738998

Edizione:1a edizione 2016

Codice editore: 1801.33

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Le aree montane rappresentano un peso negli itinerari di sviluppo e di modernizzazione del Paese? Sono territori incapaci di autosostenersi e privi di un loro futuro autonomo? Drenano le risorse generate da altri territori? La risposta è negativa e viene da un'analisi approfondita del valore aggiunto generato nei comuni italiani. È ben vero che se prendiamo un indicatore importante come lo spopolamento i dati sono preoccupanti: dal 1951 ad oggi la popolazione italiana è aumentata di 12 milioni di persone, mentre quella dei comuni montani è diminuita di 900 mila. Tuttavia questo non significa che montagna sia sinonimo di marginalità. I dati di una ricerca promossa e realizzata da tsm-Trentino School of Management e Censis dimostrano il contrario. La montagna presenta performance inaspettate e si caratterizza non come un territorio che tende a riprodurre i dati delle regioni di appartenenza, ma come uno "scrigno" di elementi di qualità e di distinzione. La montagna non solo basta a se stessa quando le si concede di esprimere a pieno questi valori, ma è utile al Paese in una logica di distribuzione equilibrata dei pesi insediativi e di scambio reciproco di elementi differenziali con le grandi aree urbane.

Marco Baldi, sociologo, dirige l'area "Economia e Territorio" del Censis. Ha realizzato numerose ricerche sulle aree montane italiane per conto di soggetti pubblici e associativi. È membro del Comitato scientifico della Fondazione Courmayeur e ha fatto parte della Commissione per la riforma dell'Imont.
Mauro Marcantoni, sociologo e giornalista, dal 2007 è direttore generale di tsm-Trentino School of Management di Trento. È autore di numerose pubblicazioni sullo sviluppo socioeconomico di Province e Regioni e sull'organizzazione aziendale.

Ugo Rossi, Presentazione
Mauro Marcantoni, Introduzione
Giuseppe De Rita, Annibale Salsa, Enrico Zaninotto, Riflessioni
La ricerca
Premessa
Considerazioni di contesto
(Il nuovo panorama montano; Dove la montagna supera la pianura; I nuovi doveri della montagna)
La fine dello spopolamento
Il capitale umano, oltre la retorica del depauperamento
Tutto il valore della montagna
Dentro il motore dell'economia
(Il tasso di "imprenditorialità"; La montagna nei distretti industriali)
Una montagna di "eccellenze"
(La vocazione ad attrarre; Il made in Italy; I vantaggi della coesione)
Appendice cartografica
Metodologia di stima del valore aggiunto a livello comunale
Riferimenti bibliografici.

Contributi: Giuseppe De Rita, Guido Rossi, Annibale Salsa, Enrico Zaninotto

Collana: Tsm Trentino School of Management/Studi e Ricerche

Argomenti: Economie locali, economia regionale - Sociologia dell'ambiente, del territorio e del turismo

Livello: Studi, ricerche

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