In anni caratterizzati dall'ondata di nuovi cittadini extracomunitari e da tecnologie di trasporto e comunicazione che annullano le distanze nulla sappiamo dei movimenti che la popolazione compie entro i confini di una città.
Che dimensione ha e che forme assume, oggi, la mobilità territoriale nelle città italiane?
Quanto dipende dalle condizioni socioeconomiche o dalla configurazione della famiglia di chi si sposta?
E che effetto produce sulla riorganizzazione spaziale delle grandi aree urbane?
Domande importanti per chi deve intervenire con cognizione di causa su questa stessa organizzazione. Ma raramente i grandi piani urbani tengono conto della capacità delle persone e dei gruppi di radicarsi già nell'arco di una generazione nel proprio spazio di vita: questa è, in parte, una conseguenza della mancanza di una tradizione di ricerca e di riflessione sui processi e sulle strategie di mobilità.
II primo volume di EQUIVALENZE raccoglie tre studi demografici sulla morfologia e la mobilità urbana che, con differenti tecniche e chiavi di lettura e facendo riferimento a tre ben distinte realtà urbane italiane, pervengono a conclusioni confrontabili sulle logiche non evidenti dei processi di insediamento, sull'intensità e la direzione della mobilità di breve raggio, sull'identificazione di fasce di popolazione a maggior rischio di deriva.