Quest'opera di un autorevole geografo francese della generazione più giovane è un'edizione in larga misura nuova di un'opera edita in Francia nel 1964, che l'Autore ha ampliato e aggiornato per i cultori italiani di problemi geografici.
Si tratta di un acuto ed esauriente esame di quella che fino dagli ultimi anni del secolo scorso vien definita «geografia umana», e intorno a cui nel periodo intercorso, sia da parte dei geografi che da parte di cultori di altre cosiddette scienze umane, c'è stata fervida discussione. E' essa una parte -- e in che termini individuabile e indipendente -- della geografia tradizionale? E' una disciplina connessa con l'organizzazione umana -- così crescentemente diversa da regione a regione negli ultimi secoli - delle risorse ambientali? E' un plesso di problemi che amplia il campo della ricerca storica?
La risposta non può essere univoca -- e tale non la si trova nella panoramica dei Claval -- perché la geografia umana è stata di volta in volta intesa come l'una o come l'altra cosa. Quel che importa a Claval è di riconoscere e chiarire gli orientamenti odierni, o meglio le funzioni della società odierna, di una geografia umana, il suo incrociarsi e integrarsi con discipline di disparata origina -- e quindi di altro nome -- che però si rivolgono oggi ai medesimi problemi. Cioè a quelli che emergono con le iniziative di pianificazione economica negli ambiti o urbani o regionali o nazionali. Temi questi a cui il Claval -- che insegna dal 1960 nella Università di Besançon - ha destinato il meglio della sua produzione negli ultimi anni.
Tra le sue opere più significative ricordiamo: Gèographie gènèrale des marchès (1963); Régions, nations, grandes espaces (1968); La thèorie des villes (1968).