Privilegi librari nell'Italia del Rinascimento

A cura di: Erika Squassina, Andrea Ottone

Privilegi librari nell'Italia del Rinascimento

Dopo l’avvento della stampa a caratteri mobili a metà del Quattrocento e il progressivo sviluppo dell’industria tipografica, divenne strategico da parte degli Stati territoriali regolamentare il settore dotandolo di adeguati strumenti giuridici. Uno di questi fu l’istituto del privilegio librario, precursore ideale del moderno copyright letterario e artistico. Prendendo a campione alcuni dei maggiori centri di produzione libraria dell’Italia nella prima età moderna, la presente raccolta di studi esamina il ruolo che il privilegio librario ebbe nello sviluppo dell’editoria italiana.

Pagine: 412

ISBN: 9788891797254

Edizione:1a edizione 2019

Codice editore: 11615.1

Informazioni sugli open access

L'avvento della stampa a caratteri mobili a metà del Quattrocento rappresentò per l'Europa un punto cardine non solo sul piano culturale ma anche economico con la rapida espansione di un settore produttivo completamente nuovo. Il libro a stampa era veicolo comunicativo di contenuti testuali e, per questo, materia delicata anche sul piano politico-religioso. Con il progressivo sviluppo e consolidamento dell'industria tipografica, divenne strategico da parte degli Stati territoriali regolamentare il settore dotandolo di adeguati strumenti giuridici. Uno di questi fu l'istituto del privilegio librario, precursore ideale del moderno copyright letterario e artistico. Nella prospettiva delle autorità territoriali, il privilegio di stampa rappresentava un mezzo per strutturare la neonata industria promuovendone lo sviluppo e ponendola allo stesso tempo entro argini normativi di controllo e validazione dei contenuti testuali diffusi. Nell'ottica degli operatori del settore, anzitutto autori e stampatori, il privilegio librario rappresentava invece uno strumento di protezione giuridica impiegato a tutela degli sforzi profusi e dei capitali investiti, assicurando una posizione temporanea di vantaggio commerciale.
Prendendo a campione, in una prospettiva comparata, alcuni dei maggiori centri di produzione libraria dell'Italia nella prima età moderna, la presente raccolta di studi esamina il ruolo che il privilegio librario ebbe nello sviluppo dell'editoria italiana e nella crescente attenzione verso il settore da parte delle istituzioni.

Erika Squassina e Andrea Ottone sono assegnisti di ricerca presso l'Università di Milano nell'ambito del progetto The Early Modern Book Trade, an Evidence-based Reconstruction of the Economic and Juridical Framework of the European Book Market finanziato dallo European Research Council (Grant Agreement n. 694476).

Abbreviazioni
Angela Nuovo, Introduzione - Le politiche legislative sulla stampa in età moderna
Francesco Ammannati, I privilegi come strumento di politica economica nell'Italia della prima età moderna
Stefano Comino, Alberto Galasso, Clara Graziano, Brevetti e limitazioni alla concorrenza nei corpi di mestiere della Repubblica di Venezia
Angela Nuovo, Paola Arrigoni, Privilegi librari nello Stato di Milano (sec. XV-XVI)
Jane C. Ginsburg, Proto-proprietà letteraria ed artistica: i privilegi di stampa papali nel XVI secolo
Andrea Ottone, Il privilegio del Messale riformato. Roma e Venezia fra censura espurgatoria e tensioni commerciali
Erika Squassina, I privilegi librari a Venezia (1469-1545)
Gli Autori
Indice dei nomi

Contributi: Francesco Ammannati, Paola Arrigoni, Stefano Comino, Alberto Galasso, Jane C. Ginsburg, Clara Graziano, Angela Nuovo

Collana: Studi e ricerche di storia dell'editoria - Open Access

Argomenti: Filosofia, Letteratura, Linguistica, Storia

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