La cooperazione allo sviluppo deve oggi far fronte a sfide nuove in un contesto globale profondamente trasformato delle relazioni politiche ed economiche internazionali, caratterizzate sempre più da crescenti fenomeni di interdipendenza e allo stesso tempo da squilibri, ineguaglianze e conflitti anche armati. Anche la politica italiana di cooperazione allo sviluppo - che è nata e si è progressivamente organizzata e rafforzata sotto la spinta di fattori politici, economici ed umanitari spesso contingenti - è oggetto di una riflessione critica. Il dichiarato proposito di perseguire obiettivi di crescita economica e sociale dei paesi in via di sviluppo, di solidarietà tra i popoli e di piena realizzazione dei diritti fondamentali dell'uomo deve fare i conti con i risultati finora conseguiti, non sempre soddisfacenti. à emersa ormai la necessità di mettere meglio a punto obiettivi e strumenti della politica di cooperazione. In particolare si va affermando l'esigenza di un maggior controllo sulla destinazione e sull'uso delle risorse stanziate e di una verifica più attenta sull'esecuzione dei progetti di sviluppo e sui loro risultati non solo sul piano economico-finanziario ma anche sul piano sociale, demografico e ambientale. In questo quadro si è mossa la ricerca effettuata nel corso del 1990 dall'ipalmo, in attuazione di una convenzione stipulata con il Ministero degli affari esteri. I materiali prodotti nel corso della ricerca sono stati rielaborati in modo organico in vista della loro pubblicazione, e costituiscono strumenti conoscitivi utilizzabili per un confronto ulteriore di esperienze e come contributo al rilancio del più generale dibattito sui problemi dell'aiuto allo sviluppo.