Il naviglio peschereccio italiano è caratterizzato da un'esasperata articolazione tecnico-geografica, resa ancora più complessa dalla frammentazione dei punti di sbarco stimati in oltre ottocento. L'accentuata complessità della struttura produttiva della pesca italiana è confermata dall'elevata polivalenza tecnica dei battelli e dalla frammentazione dell'attività a livello regionale e locale.
L'analisi sulla dissomiglianza, specializzazione e concentrazione, condotta per 47 compartimenti marittimi e 293 uffici di iscrizione, evidenzia la tendenza generale alla non specializzazione che si concretizza in una marcata flessibilità operativa; inoltre, la distribuzione nazionale per compartimenti marittimi e per uffici di iscrizione delle autorizzazioni degli attrezzi da pesca presenta una bassa concentrazione.
A livello di compartimenti marittimi vengono individuati quei sistemi ed aree di pesca a forte dipendenza sociale ed economica da eventuali indirizzi normativi; a livello di uffici di iscrizione sono individuate realtà produttive regionali e locali caratterizzate da un'estrema debolezza strutturale, dato l'alto grado di dipendenza dell'attività di pesca da attrezzature "minori". Le implicazioni sociali e il conflitto nascente, in tali situazioni, tra gli operatori e la politica di salvaguardia delle risorse, evidenziano la necessità di interventi normativi complementari.
Da quanto detto emerge chiaramente la complessità di un settore che presenta numerosi microcosmi tecnico-produttivi ognuno con le proprie peculiarità.
Il Quaderno, inserendosi in tale contesto, intende costituire uno strumento conoscitivo della struttura produttiva della pesca e si rivolge a tutti coloro i quali sono impegnati nell'elaborazione di strategie e politiche di settore.