La fragilità e la speranza

A cura di: Giuseppe Limone

La fragilità e la speranza

Percorsi di meditazione

A tre cose il mondo contemporaneo non crede: la verità, l’interiorità e la libertà. Di queste, l’interiorità apre a tre vie, tutte necessarie e congiunte: la certezza della propria esistenza; l’incontro con un “tu” interiore; la certezza che si vive su un abisso di cui percepiamo l’esistenza, senza riuscire a misurarne la profondità. Dentro questa fenomenologia del dolore, vive la presa di contatto improvvisa con la coscienza della propria fragilità. La storia ha lasciato nel mondo infinite tracce di fragilità. Uno dei compiti degli esseri umani contemporanei è visitare questi luoghi, per coglierne e meditarne i significati.

Edizione a stampa

32,00

Pagine: 336

ISBN: 9788835135463

Edizione: 1a edizione 2021

Codice editore: 486.13

Disponibilità: Discreta

Pagine: 336

ISBN: 9788835140535

Edizione:1a edizione 2021

Codice editore: 486.13

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 336

ISBN: 9788835140740

Edizione:1a edizione 2021

Codice editore: 486.13

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Tre sono le cose a cui il mondo contemporaneo non crede: la verità, l'interiorità e la libertà.
Credere alla verità è difficile, perché significa che una cosa è vera anche quando nessuno le crede. Credere all'interiorità è difficile, perché nessuno la vede, eppure c'è.
Credere alla libertà è difficile, perché si preferisce credere che ogni effetto sia generato necessariamente da una causa, e quindi che sia necessariamente generato da una causa anche il pensiero che a questa necessità pensa, e intanto non si riesce a capire che questo stesso mio pensare su quella causa e su quell'effetto non avrebbe senso se non fosse guidato da una qualche libertà.
Una delle tre cose a cui il mondo non crede, cioè l'interiorità, apre a tre vie, tutte necessarie e congiunte, solo che vi si sappia meditare: la prima via è la certezza della propria esistenza (in quanto si esprime nell'atto della mia coscienza che dice: "io soffro"), esistenza non confondibile con un'altra; la seconda via è l'incontro - nella propria interiorità - con un "tu" interiore, che prima o poi potrà farsi anche esteriore; la terza via è la certezza che si vive su un abisso di cui percepiamo emotivamente l'esistenza, senza peraltro riuscire a misurarne la profondità.
Dentro questa fenomenologia del dolore, in cui una singolarità si auto-svela a se stessa, vive la presa di contatto improvvisa con la coscienza della propria fragilità. Questa fragilità non chiude soltanto all'interno di una condizione: indica e insegna. Pur chiusa in sé, va essenzialmente ed esistenzialmente oltre di sé.
La storia ha lasciato nel mondo infinite tracce di fragilità. Uno dei compiti degli esseri umani contemporanei è visitare questi luoghi, per coglierne e meditarne i significati.

Giuseppe Limone (www.giuseppelimone.it), professore di Filosofia della Politica e del Diritto, è stato direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche della Seconda Università degli Studi di Napoli. Fra i suoi numerosi lavori si ricordano: Tempo della persona e sapienza del possibile (2 tomi), Napoli 1988-1991; Dimensioni del simbolo, Napoli 1997; Il sacro come la contraddizione rubata. Prolegòmeni a un pensiero metapolitico dei diritti fondamentali, Napoli 2001; Il simbolico come cifra di gravitazione nello spazio noetico, Napoli 2003; Dal giusnaturalismo al giuspersonalismo. Alla frontiera geoculturale della persona come bene comune, Napoli 2005; La catastrofe come orizzonte del valore, Milano 2014; Che cosa è il giuspersonalismo? Il diritto di esistere come fondamento dell'esistere del diritto, Milano 2015; Persona e memoria. Oltre la maschera: il compito del pensare come diritto alla filosofia, Soveria Mannelli (CZ) 2017; Che ne è del sacro?, in "Filosofia e Teologia", Napoli 2018; Che cosa è l'umano? L'universale e il politico, in "Hermeneutica", 2019; Il pudore, la responsabilità. Il Protagora di Platone interroga i tempi contemporanei?, Milano 2020; Sulla conversione, Cantalupa (TO) 2021. È fondatore, direttore e curatore de L'era di Antigone e della rivista Persona. Periodico internazionale di studi e dibattito (www.rivistapersona.it).

Giuseppe Limone, La fragilità e la speranza
Parte I. Questioni filosofiche
Enzo Cocco, Il giardino tra utopia e distopia
Giorgio Rivolta, Il principio di integrazione come fine, metodo e processo dell'azione umana nel pensiero di Felice Balbo
Giovanna Varani, Fragilità e persona. La fragilità come categoria fondante dell'esistere personale
Luca Robino, Quell'impersonale che è persona
Attilio Meliadò, Appunti per una metaludica della psiche. Psicoteoretica del gioco
Antonino Infranca, Realismo e Ontologia in Lukács
Martina Crisci, La critica della ragione strumentale e il problema della cultura
Parte II. Questioni giuridiche
Alberto Virgilio, Spunti di riflessione a proposito dell'art. 25 D.P.R. n. 448 del 1988
Adele Pastena, Kafala in European case law
Parte III. Note critiche e recensioni
Michele Blanco, Katharina Pistor, Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza, Luiss University Press, Roma 2021
Tobia Ravà, Elementi di calcolo trascendentale
Maria Antonietta Andreoli, Riflessioni sull'opera L'ora della città di Giuseppe Limone
Sangiuliano, Impressioni dal jazz
Michele Blanco, Thomas Piketty, Una breve storia dell'uguaglianza, Milano, La nave di Teseo, 2021
Gli autori.

Contributi: Maria Antonietta Andreoli, Michele Blanco, Enzo Cocco, Martina Crisci, Antonino Infranca, Attilio Meliadò, Adele Pastena, Tobia Ravà, Giorgio Rivolta, Luca Robino, Giuliano Santangeli, Giovanna Varani, Alberto Virgilio

Collana: L'era di Antigone. Quaderno di Scienze filosofiche, sociali e politiche

Argomenti: Filosofia del diritto - Sociologia giuridica e della devianza

Livello: Studi, ricerche

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