Le origini dell'isolazionismo sovietico

Anna Di Biagio

Le origini dell'isolazionismo sovietico

L'Unione Sovietica e l'Europa negli anni Venti

Edizione a stampa

40,50

Pagine: 296

ISBN: 9788820436223

Edizione: 1a edizione 1990

Codice editore: 950.10

Disponibilità: Fuori catalogo

A partire dal 1921, con l'introduzione della Nep e con i riconoscimenti diplomatici dei principali paesi europei, diverse opzioni si presentarono alla leadership del partito sovietico per superare l'isolamento dei primi anni postrivoluzionari.

Alla politica dei rapporti preferenziali con la Germania, fissata dal trattato di Rapalla, Bucharin, Rykov e Tomskij, i cosiddetti moderati del gruppo dirigente bolscevico di recente riabilitati da Gorbacev, opposero la richiesta di adottare un «orientamento occidentale», che prevedeva lo sviluppo degli scambi commerciali con i paesi più evoluti d'Europa e l'assunzione da parte dell'Urss di maggiori impegni in senso distensivo nel campo delle relazioni internazionali. Questa proposta programmatica raccolse l'adesione anche di influenti settori della sinistra, i quali richiesero un aggiornamento di analisi e una riflessione critica dei postulati elaborati da Lenin in materia di politica estera. Ma alla fine del decennio, il gruppo dirigente del partito adottò una linea di sostanziale accettazione dell'isolamento del paese e ciò coincise con la sconfitta dei sostenitori di un orientamento alternativo allo stalinismo sia in politica estera che in politica interna.

Questo libro si propone di indagare le ragioni della scelta isolazionistica impostasi a partire dal 1928, attraverso una ricostruzione sistematica dell'atteggiamento sovietico verso l'Europa del sistema di Versailles, che tiene conto non soltanto del ruolo particolare svolto dall'ideologia nel processo politico decisionale in Urss, ma anche dal rapporto di interazione e del reciproco condizionamento tra gli orientamenti in campo internazionale e gli ambiziosi progetti di sviluppo industriale patrocinati da Stalin sul piano interno. Questo studio si configura perciò come un contributo al dibattito odierno sulle origini dello stalinismo e sul problema delle alternative di fatto esistenti negli anni Venti al corso politico staliniano.

Anna Di Biagio è ricercatrice presso il Dipartimento di Storia dell'Università di Firenze. t autrice di saggi su Trockij e l'opposizione di sinistra, sull'attività politica di Bucharin nel Komintern, sulla politica estera sovietica nei primi anni Venti. Ha curato inoltre una raccolta di scritti sul dibattito politico nel partito sovietico nel 1923 (Democrazia e socialismo, Milano, 1978).

Elenco delle abbreviazioni
Introduzione
1. Prologo - Lo scudo di Brest
Note
2. Lo spirito di Rapallo
Note
3. Pericoli di un coinvolgimento nelle tensioni
europee del 1923
Note
4. Tra Realpolitik ed ideologia. L'anno dei riconoscimenti
Note
5. Il piano Dawes e il dibattito sulla "cooperazione angloamericana"
Note
6. Per una consistenza pacifica tra i due sistemi
Note
7. La politica estera sovietica nel periodo di Locarno
a) Crisi di Rapallo
b) Berlino o Varsavia?
Note
8. Il "neoimperialismo tedesco'
Note
9. Il tramonto della consistenza pacifica
a) La psicosi di guerra
b) La difesa dell'URSS
Note
10. L'ultima battaglia di Cicrin Note
11. Epilogo - La sconfitta di Bucharin
Note


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