La velocità commerciale nelle città europee oscilla tra i 5 ed i 15 km/h per cui la piattaforma urbana rischia il collasso a causa dell'eccessivo numero di auto circolanti.
L'auto-immobile è l'emblema di un ciclo terminale dove la funzione mobilità si sta separando dal suo attuale involucro fisico e richiederà sempre di più la rete come soluzione ai problemi della città.
L'inefficienza di tale sistema impone non solo la fine dell'auto ma anche la fine della proprietà privata dell'auto.
Leasing generalizzato e innovazione fisica del prodotto veicolare andranno di pari passo con le nuove forme di management cooperativo del traffico per cui la città diventerà il luogo entro cui misurare innovazione del prodotto e innovazione del prodotto mobilità.
Per arrivare alla city-card con cui poter viaggiare e scambiare vettori a nostro piacimento dobbiamo attraversare una complessa fase di transizione entro cui riconvertire il nostro apparato produttivo.
Analisi della crisi della mobilità, sperimentazioni concrete come in Svizzere, progetti operativi indicati dall'Aci, rapporto con la riconversione del settore produttivo: questo il percorso del libro, questo il percorso, forse, del processo reale.