La neuropsicologia rappresenta, in quanto strumento di comprensione delle modalità con cui sono organizzati i meccanismi cerebrali che sottendono alle attività mentali, un punto di convergenza degli interessi di neurologi, psicologi, neurofisiologi e neuroanatomi, ognuno dei quali partecipa alle indagini con le tecniche di studio che gli sono proprie in un proficuo scambio di dati e di ipotesi con gli altri studiosi.

La neuropsicologia clinica costituisce, in quanto analisi di sintomi rivelatori della lesione di determinate aree cerebrali, un insostituibile strumento semeiotico di cui ogni neurologo dovrebbe essere pienamente padrone, non diversamente da quanto avviene per l'esame della motilità, della sensibilità, della coordinazione, ecc.

Non sempre è così e ciò forse è dovuto alla convinzione che il campo della neuropsicologia presenti gravi difficoltà concettuali e richieda sottigliezze di ragionamento che mal si conciliano con i problemi eminentemente pratici che il medico deve affrontare.

Il presente volume ha l'ambizione di voler sfatare questo pregiudizio, indicando come sia relativamente semplice, sulla base di un certo numero di nozioni anatomiche e psicologiche, orientarsi anche nella semeiotica delle funzioni superiori.

Gli autori dei diversi capitoli hanno cercato di conciliare due esigenze in parte contrastanti: quella di offrire uno schema pratico di esame, che serva al clinico per orientarsi sul malato e quella di un aggiornamento sui temi caldi della discussione scientifica.