Il problema della legittimazione nei suoi rapporti con le istituzioni politiche nelle società contemporanee viene qui affrontato all'interno di un discorso metodologico e di sostanza che si concretizza, da un lato, nella critica, a volte latente, a concezioni tendenzialmente totalizzanti (come la teoria dei sistemi), dall'altro nell'istanza di analizzare i processi di legittimazione attraverso apposite categorie conoscitive di tipo sociologico. Gli autori affrontano il problema in varie ottiche e con tematiche diverse, tendenti però fondamentalmente a considerare il sistema politico come strumento analitico di indagine: dall'analisi istituzionale e della categoria di "stato postnazionale" (A. Touraine), all'analisi dei partiti nel sistema politico in Italia (A. Carbonaro), alla disamina dei rapporti tra sistema penale e legittimazione sociale dal punto di vista del soggetto e della politica penale in Italia negli anni '70 (A. Baratta e M. Lelli), all'analisi del problema dei rapporti tra legittimità e rivoluzione a partire dalle posizioni di G. Ferrero (L. Pellicani), all'analisi dell'erosione e ricostruzione della legittimità (F. Battisti) allo studio, infine, del rapporto tra legittimazione e secolarizzazione (A. Nesti).
Il volume si apre con un'introduzione di A. Carbonaro e si chiude con una post-fazione di P. De Nardis tese entrambe ad illuminare alcuni aspetti dell'analisi della legittimazione e a porre in evidenza il filo rosso che unisce i vari contributi presentati, il cui insieme si configura come un "piccolo arcipelago" che però fa parte di un "sistema continentale" (rappresentato dalle varie teorie sociologiche, politologiche e giuridiche sulla legittimazione) ancora in gran parte inesplorato. Tale filo rosso e tale continuità si ritrovano nel costante riferimento critico alla teoria dei sistemi, da un lato, e nell'analisi istituzionale, dall'altro, attraverso un approccio analitico che tende rigorosamente ad evitare le velleità ipostatizzanti dei funzionalismi di tipo olistico e attraverso un costante, anche se spesso implicito, riferimento a una problematica che deriva ancora in buona parte dalla magistrale impostazione di Max Weber.