«Lo sviluppo scientifico attuale è caratterizzato da evidenti squilibri. In alcuni settori scientifici si hanno dei progressi rapidissimi, ad esempio nella fisica e nella biochimica, ma anche nella logica e nella matematica, come pure in alcuni settori di ricerca impostati in modo interdisciplinare.

Alcuni di essi sono una conseguenza della rivalutazione della«autoreferenza», che viene intesa come un concetto fondamentale, formale ed empirico ad un tempo.

Di tutto ciò le scienze sociali hanno registrato finora ben poco, e non dispongono nemmeno di un apparato teorico che possa consentire di leggere questo tipo di innovazioni e di apprendere da esse (... ).

Può darsi che ci siano dei buoni motivi per questa astinenza nei confronti di progressi affascinanti al di fuori dei confini della propria disciplina (... ). Ci si dovrebbe chiedere tuttavia se si debba necessariamente mantenere questa distanza, o se invece uno sguardo alle innovazioni menzionate sopra non dovrebbe perlomeno stimolare a sforzarsi di raggiungere una maggiore accuratezza e precisione concettuale, una capacità di distinzione più netta e più complessa: in breve, una diversa cultura dell'osservare.

Il lavoro di Elena Esposito qui pubblicato deve essere letto in questo contesto. L'idea che lo guida è che i mezzi formali di rappresentazione che vengono elaborati nei calcoli non siano utilizzabili direttamente in sociologia, ma necessitino di un'interpretazione.

Esposito lo mostra con delle analisi che seguono, collegandole tra di loro, le Laws of Form di George Spencer Brown e le riflessioni di Gotthard Gúnther sulla logica polivalente». (Dalla prefazione di Niklas Luhmann).

Elena Esposito ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia a Bielefeld nel 1990. Collabora con la Facoltà di scienze politiche dell'Università di Forli. Oltre a numerosi articoli in Italia e all'estero, ha pubblicato Semantica e comunicazione, Clueb, Bologna, 1987, e Glu. Glossario dei terminí della teoria dei sistemí di Niklas Luhmann, Montefeltro, Urbino, 1990, entrambi con C. Baraldi e G. Corsi.