Il volume offre una inedita e pregiata documentazione relativa al periodo in cui Giovanni Gentile diresse la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Dalle lettere dei vari Cantimori, Pasquali, Russo... emerge inequivocabilmente (e in modo forse anche inaspettato) la grande autonomia morale e intellettuale garantita negli anni del fascismo da Gentile alla Scuola, a tutti i suoi professori e studenti, compresi gli ebrei e gli ebrei tedeschi (come il grande filologo Kristeller) da lui personalmente difesi presso Mussolini dopo l'introduzione della legislazione razziale in Italia.

Proprio la risoluta difesa della Normale operata da Gentile contro le intrusioni e i controlli delle autorità politiche, consentì quindi lo sviluppo al suo interno dei primi nuclei d'opposizione culturale al regime: liberalsocialisti e comunisti. A questa cultura d'opposizione il filosofo fascista fece quindi politicamente e moralmente da scudo, seguendone gli esiti, imparziale e consapevole, fino alla sua tragica morte.