Per ogni 100 lire pro-capite a disposizione della Regione Valle d'Aosta, l'amministrazione della Regione Lombardia non ne può offrire più di 3. Allargando il confronto anche ad altre Regioni si scopre che i divari risultano generali e sistematici, seppur meno ampi di quelli sopra denunciati. Esiste infatti una situazione finanziaria diversa per le diverse amministrazioni, ovvero talune Regioni dispongono di risorse più consistenti di altre, anche in presenza di fabbisogni simili. Per l'elevatezza delle somme a disposizione spiccano sicuramente tutte quelle che godono di uno Statuto speciale.
Per quale motivo i cittadini che risiedono in Valle d'Aosta, in Trentino-Alto Adige, in Friuli-Venezia Giulia, in Sardegna e in Sicilia devono godere di più risorse di quante ne hanno a disposizione altri di altre Regioni della stessa Repubblica?
Questo lavoro intende indagare per la prima volta sulle ragioni che hanno condotto la finanza regionale ad assumere una configurazione come quella sopra illustrata, ovvero sulla presumibile disparità di trattamento fra cittadini che risiedono in ambiti territoriali diversi. Promosso dalla Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica del Ministero del Tesoro, esso fornisce una lettura interdisciplinare dell'assetto finanziario ed istituzionale delle autonomie speciali del nostro paese.