In Italia i temi dell'aiuto allo sviluppo sono stati toccati soltanto marginalmente dalla letteratura economica, pur in presenza di un ingente impegno finanziario a favore della cooperazione internazionale.
Nell'impostazione della cooperazione italiana, ciò ha contribuito a rafforzare l'idea che l'aiuto costituisca prevalentemente uno strumento della politica estera e, a differenza di quanto accade per altri paesi con più antiche tradizioni in questo campo, ha spinto a trascurare le implicazioni economiche dell'aiuto sia per i paesi donatori che per quelli riceventi.
Questo volume ha l'obiettivo di analizzare in modo globale la politica dell'aiuto pubblico allo sviluppo, considerando contemporaneamente i suoi aspetti politici ed economici, e di indagarne i caratteri con riferimento ad esperienze concrete.
II volume si articola in due parti distinte ma collegate: nella prima si affronta l'esperienza della cooperazione allo sviluppo a livello teorico ed empirico; nella seconda si propone una riflessione sulle politiche della Comunità europea verso i paesi svantaggiati.
Le politiche di aiuto allo sviluppo sono analizzate nella loro evoluzione storica alla luce dei condizionamenti politici, commerciali e strategici che agiscono sia dal lato dei paesi donatori che riceventi. Nel quadro così costruito vengono collocati l'aiuto bilaterale e quello multilaterale; di questi si analizzano le forme e i modi dell'attuazione oltre alla consistenza assunta negli ultimi decenni. Tale analisi è finalizzata alla valutazione dell'impatto dell'aiuto sulle economie beneficiarie.
II caso della Comunità europea evidenzia una continua evoluzione in questa materia, dal Trattato di Roma ad oggi. Anche se la logica "regionale" risulta ancora prevalente, la Comunità ha dimostrato capacità innovative sia per i contenuti degli accordi sia per le formule proposte, che combinano agevolazioni commerciali e trasferimenti finanziari. L'esperienza della Cee è particolarmente interessante anche in relazione alla dinamica del settore agricolo e sottolinea come i condizionamenti della politica agricola comune e delle politiche commerciali siano ancora rilevanti.
Gervasio Antonelli è professore associato di Economia agraria nella Facoltà di Economia dell'Università di Urbino, dove insegna anche Marketing dei prodotti agroalimentari. Ha studiato presso l'Università di Roma "La Sapienza" e presso il Wye College (Università di Londra). Ha svolto ricerche nel campo della spesa pubblica per l'agricoltura, con particolare riguardo all'analisi della spesa regionale, dell'economia dello sviluppo e dei problemi del commercio internazionale di prodotti agricoli.
Elisabetta Basile è professore associato di Economia agroalimentare nella Facoltà di Economia dell'Università di Roma "La Sapienza". Ha studiato presso le Università di Bologna, Napoli e Oxford. Ha svolto ricerche sulle relazioni internazionali con particolare riferimento ai rapporti dell'Unione europea con i paesi del Mediterraneo e alle strutture di governo del sistema agroalimentare mondiale; ha pubblicato saggi sulla povertà, sulle relazioni contrattuali in agricoltura e sull'economia italiana.