Il termine sviluppo rurale è ormai di vasto uso sia in ambito accademico che nel dibattito politico. Un primo motivo può essere legato ai rilevanti investimenti pubblici provenienti in particolare dalla Ue, destinati alla realizzazione di progetti per lo sviluppo delle aree rurali. Una seconda ragione, più profonda, è nella riscoperta, tramite quest'espressione, di una possibilità di sviluppo territoriale finora poco considerata, se non addirittura rifiutata. Una alternativa ai modelli che, sia nella forma delle grandi concentrazioni urbane che dei distretti industriali, comunque puntano sulla specializzazione e le economie di scala, sulla competitività nei mercati globali, sui settori emergenti.

Più per necessità che per scelta, le aree rurali hanno invece un vantaggio nelle economie di diversificazione, concentrando il proprio sviluppo sui settori cosiddetti tradizionali e sui mercati locali. Un modello solo apparentemente debole, che va invece riscoperto e valorizzato in ragione della sua capacità di conservare e diffondere conoscenza informale e di adattarsi rapidamente al cambiamento delle condizioni esterne, di contribuire alla difesa e valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio ed in definitiva alla cura della qualità della vita. Queste, peraltro, sono le virtù sulle quali si è fondato il successo dei distretti industriali del Nord-Est-Centro, ma che essi stanno pericolosamente perdendo.

Questo volume si propone di analizzare il tema dello sviluppo rurale ponendo in particolare l'attenzione alle esperienze concrete, alle politiche e alle prospettive occupazionali reali di queste aree.

La prima parte presenta il tema dello sviluppo rurale e delle relative politiche nei suoi caratteri generali e nella realizzazione concreta, cioè relativa alle politiche comunitarie e alle esperienze nazionali quali quella italiana e francese.

La seconda parte, invece, affronta lo sviluppo rurale nel caso di studio delle Marche. Regione rurale per eccellenza, sia per la sua conformazione territoriale, sia per la sua storia economica fatta di diversità e piccole dimensioni, le Marche costituiscono un caso particolarmente interessante per verificare la congruenza dei percorsi di sviluppo delle aree rurali con l'evoluzione dei mercati del lavoro.

L'analisi si pone il problema dello sviluppo in una visione integrata relativa a tutto il territorio regionale dalle aree a più spiccato sviluppo industriale, a quelle cosiddette marginali, ma ad alto valore ambientale della fascia appenninica.

Roberto Esposti è ricercatore presso il Dipartimento di economia dell'Università di Ancona.

Franco Sotte è professore di Economia agraria e di Economia regionale presso il Dipartimento di economia dell'Università di Ancona.