Complessità, autoorganizzazione, città

Cristoforo Sergio Bertuglia, Luca Staricco

Complessità, autoorganizzazione, città

Edizione a stampa

35,00

Pagine: 320

ISBN: 9788846419040

Edizione: 2a edizione 2002

Codice editore: 1862.63

Disponibilità: Esaurito

Perché le città arcaiche e storiche sono cresciute secondo strutture ordinate e coerenti, pur in assenza di pianificazione dall'alto? Per quale motivo le città industriali e post-industriali hanno in parte perso questa capacità di autoorganizzazione? E, ancora, come può il pianificatore tentare di indirizzare le dinamiche spontanee di evoluzione dal basso?

Le teorie della complessità, formulate in questi ultimi decenni dalle scienze naturali, sembrano in grado di offrire un quadro teorico adeguato per rispondere a tali domande. La loro applicazione nell'ambito delle scienze regionali mostra in quali termini e in quale misura le proprietà dei sistemi complessi siano riscontrabili anche nelle dinamiche dei sistemi urbani, e mostra come strumenti quali i frattali, i modelli dinamici non-lineari e gli automi cellulari, possano essere utilizzati dallo studioso per comprendere tali dinamiche e dal pianificatore per incidere su di esse.

Cristoforo Sergio Bertuglia è professore ordinario di Pianificazione del territorio presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino, nella quale è anche Preside vicario. È stato presidente dell'Associazione italiana di scienze regionali e vice presidente dell'Associazione italiana di ricerca operativa. È autore di circa trecento pubblicazioni scientifiche di cui oltre cinquanta libri.

Luca Staricco si è laureato nel 1999 in architettura presso il Politecnico di Torino con una tesi dal titolo La città come sistema complesso autoorganizzativo , che ha ottenuto il terzo premio ex-aequo nel concorso nazionale (1999), intitolato a Giorgio Leonardi, per le migliori tesi di laurea nel campo delle scienze regionali. È cultore della materia Pianificazione del territorio presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino.


Parte I. I sistemi complessi autoorganizzativi
Che cos'è un sistema complesso
(Retroazione negativa e retroazione positiva; "Il tutto è più che la somma delle parti")
I processi di autoorganizzazione
(Il principio di minima resistenza; Condizioni dell'autoorganizzazione)
L'organizzazione come configurazione di ordine dinamico: le strutture dissipative
(Fluttuazioni interne e perturbazioni esterne; Biforcazioni ed isteresi; Dimensione storica del sistema)
L'economia come struttura dissipativa
(Rendimenti crescenti e decrescenti; Generalizzazione del processo di Polya; Competizione tra tecnologie con fenomeni di lock-in; Net-plus e sviluppo economico)
Autoorganizzazione, evoluzione ed apprendimento
(I sistemi complessi adattativi; I sistemi complessi come processori di neg-entropia; I sistemi autopoietici)
Gerarchia e coevoluzione dei sottosistemi
(Paesaggi di fitness o dell'adattamento; Paesaggi energetici dei vetri di spin; Organizzazione gerarchica dei sistemi complessi; Paesaggi di fitness di tipo geografico)
La coevoluzione nei sistemi sociali
(Gli algoritmi genetici; Homo oeconomicus e razionalità limitata; L'insorgere della cooperazione; La diffusione dell'innovazione)
Definizione e misura della complessità
(Complessità computazionale, complessità di grana, complessità algoritmica; Complessità effettiva e complessità potenziale; Design complexity e control complexity)
Criticità autoorganizzata
(La teoria della criticità autoorganizzata; I margini del caos; La criticità autoorganizzata nei sistemi territoriali)
Irreversibilità e prevedibilità nell'evoluzione dei sistemi complessi
(Crescita della complessità ed entropia; "La complessità è ciò che tu non capisci" e "Tu non capisci la complessità")
Parte II. I sistemi urbani come sistemi complessi autoorganizzativi
La complessità della città
(Complessità ed autoorganizzazione nei sistemi urbani; I processi di integrazione spaziale; La città come sistema autopoietico)
Autoorganizzazione morfologica nella città preindustriale
(Modalità dell'autoorganizzazione morfologica; Morfologia della città preindustriale)
Eteroorganizzazione progettata nella città contemporanea
(Limiti dell'autoorganizzazione nella città contemporanea; La geometria frattale come strumento per l'eteroorganizzazione progettata)
I modelli di autoorganizzazione spaziale
(Il ruolo dei modelli nella pianificazione urbana; Principi teorici di riferimento in due modelli intraurbani di autoorganizzazione spaziale; Il modello intraurbano di Harris e Wilson; Il modello intraurbano di Allen; Il modello interurbano di Allen; Potenzialità e limiti dell'uso dei modelli di autoorganizzazione spaziale)
Applicazioni degli automi cellulari ai sistemi urbani
("Rilassamento" degli automi cellulari; Studio dell'uso del suolo urbano tramite automi cellulari; Il modello SIMPOP)



Contributi:

Collana: Urbanistica

Livello: Studi, ricerche