Fare filosofia oggi richiede l'assunzione di una prospettiva che comprenda le scienze, le arti, la storia della filosofia stessa, ed i nostri mondi quotidiani, nei loro complicatissimi intrecci: in effetti, il nostro vero dato di partenza è la molteplicità dei mondi in cui viviamo, così come lo è la diversità dei linguaggi, delle esperienze, dei metodi, degli scopi che costituiscono questi mondi. Occorre però ricostruire il percorso attraverso cui la stessa filosofia della conoscenza del Novecento è venuta aprendosi alla morale e all'arte del proprio tempo.
Diversi interessi si intersecano interagendo nei capitoli di questo libro. Forse il più generale ed evidente è quello che vuole chiarire il senso dell'incontro oggi in corso tra le diverse tradizioni di pensiero: tra neoempirismo e pragmatismo, prima di tutto, dal momento che lo scenario scelto è quello della filosofia analitica anglo-americana, e le ricerche di Quine, di Goodman, di Davidson, di Putnam fanno da filo conduttore; ma anche la filosofia del linguaggio ordinario di Austin e di Wittgenstein ha la sua parte, come ne ha una indirettamente l'ermeneutica sia attraverso il contatto stabilito da Rorty tra filosofia analitica e filosofia continentale, sia attraverso l'originale recupero della filosofia romantica prospettato da Cavell in funzione di una 'riscoperta' del soggetto.
Il libro risponde a una domanda sulle potenzialità in genere della prassi linguistica: su come i diversi linguaggi delle scienze, delle arti, della morale abbiano in essa, e nel soggetto che la esercita, la loro radice comune. Una tale domanda, però, può iniziare a essere formulata solo se si comprende che quei linguaggi stanno già insieme nella nostra esperienza e nella nostra cultura, e che è dall'effettività stessa di questa loro relazione che può ripartire la filosofia.
Luciano Handjaras è docente di Didattica della filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze. Si è occupato di filosofia analitica in saggi sull'epistemologia neoempirista e sul costruzionismo di Nelson Goodman.