Nelle navigazioni in Internet il sesso ed i sentimenti amorosi stanno acquisendo uno spazio del tutto imprevedibile.

Ormai superata la iniziale curiosità o la fascinazione dei neofiti, il mondo Web si disvela come una dimensione importante per la nostra vita affettiva e sessuale. Che, a ben guardare, non ha nulla di virtuale. Dove coesistono le concezioni più disumananti ed inquietanti di una sessualità onanistica e solipsistica ridotta a due dimensioni, quelle del monitor, ed un appassionato reticolo di sentieri dell'amore, dove viaggiano coccole e tenerezze, che irridono le grandi autostrade informatiche. Innamorarsi in Rete con percorsi tanto diversi dalla vita reale, interpretare multiple identità sessuali, veicolare emozioni e vibrazioni.

Nella Grande Rete c'è anche questo così come il più ricco, e frequentato, repertorio di quelle che un tempo si chiamavano perversioni sessuali. E si trova anche - ma i mass media si sono esercitati ad enfatizzarla - la violenza verso i soggetti più indifesi.

Su queste problematiche un gruppo di studiosi di diversa provenienza disciplinare si è incontrato all'Università IULM di Milano per una comune, accorata riflessione.

Giampaolo Fabris , dirige da molti anni un sistematico monitoraggio dei valori e degli stili di vita nelle società industriali avanzate, con particolare riferimento alla vita quotidiana e all'agire di consumo. Negli ultimi anni si è dedicato allo studio della e-life. Sul tema di questo volume si è precedentemente occupato ne Il mito del sesso (Mondadori). È professore ordinario di Sociologia dei consumi all'Università IULM di Milano dove ricopre anche l'incarico di Prorettore. È presidente del Gruppo GPF&Associati.