LIBRI DI GABRIELLA PAPPAD��

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Gabriella Pappadà

La condizione femminile in Italia in tempi di COVID-19

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 111 / 2020

Questo articolo si pone in continuità nell’ambito di un progetto di studio della conciliazione famiglia-lavoro che l’autrice cura da anni con l’intento di stimolare l’adozione di politiche di flessibilità dell’orario e dell’organizzazione del lavoro e di estensione dei servizi educativi e sociali. L’articolo analizza alcuni dati ISTAT ed alcuni dati europei tratti da EUROSTAT e da un’indagine ad hoc condotta da Eu-ropean Foundation for the improvement of Living and Working conditions duran-te il lockdown. Da un lato, il digital divide delle famiglie, delle imprese e della scuo-la italiana ha reso alquanto difficoltoso lo smart working e la didattica a distanza caricando sui genitori anche l’istruzione scolastica dei figli. Dall’altro lato, poter lavorare in smart working in modo efficiente ha messo in luce un incremento di produttività e un miglioramento della conciliazione famiglia-lavoro soprattutto per le donne. Opportuni interventi del Governo e delle imprese a tale riguardo possono condurre a netti miglioramenti nell’organizzazione flessibile del lavoro in armonia con gli impegni familiari.

Gabriella Pappadà

La condizione femminile in Italia: un confronto europeo sulla conciliazione famiglia-lavoro

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 110 / 2019

Questo articolo focalizza l’attenzione sulla conciliazione famiglia-lavoro che interessa il mondo femminile in modo accentuato. La prima parte presenta un confronto tra alcuni Paesi europei e le regioni italiane in merito ad indicatori del mercato del lavoro e del livello di istruzione delle donne. La parte successiva ana-lizza alcuni indicatori sui servizi di cura a supporto della maternità, mettendo in risalto i diversi modelli europei. L’articolo si conclude con una regressione logit sui microdati delle Forze di lavoro italiane e su delle riflessioni sulle politiche per favo-rire la conciliazione famiglia-lavoro.

Gabriella Pappadà

Una rete di imprese per internazionalizzare il turismo: A.R.T.S. Arte Rete Turismo Salento

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

I policy maker pugliesi hanno istituito organismi per la promozione e la digitalizza-zione della filiera del turismo. La realtà imprenditoriale ha dato vita a molte strut-ture ricettive e piccoli tour operator che offrono esperienze e servizi al turista. Al-cune di queste realtà si sono dedicate al segmento del lusso, altre al turismo lento, inerente al benessere, creando molti percorsi enogastronomici, e un ricco cartellone di eventi. Un esempio di tale vitalità può essere rappresentato dal processo di valorizzazione della via Francigena, un itinerario che interessa contemporaneamente il turismo religioso, quello culturale e quello naturalistico. Questo capitolo presenta il lavoro svolto da alcune di queste realtà imprenditoriali e dei rispettivi enti locali nei quali operano che, in una logica di coesione ha portato alla realizzazione di un progetto di contratto di rete denominato A.R.T.S. Arte Rete Turismo Salento, cofinanziato dal Ministero del Turismo (Mibact/Mipaaft ID9099).

Gabriella Pappadà

Le potenzialità del turismo religioso nel Mezzogiorno

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

La capacità del turismo religioso di attrarre sia turisti che pellegrini ha generato una forte crescita negli ultimi decenni. Secondo i dati dell’organizzazione mondiale del Turismo WTO, il turismo religioso rappresenta circa il 30% del turismo globale, muovendo 300 milioni di persone all’anno per una spesa di 18 miliardi di dollari. Nell’accezione moderna, il pellegrino può essere escursionista se visita una località religiosa senza soggiornarvi o turista se associa almeno una notte di soggiorno. Il turismo religioso è considerato un macrosistema in cui far rientrare il turista in sen-so stretto e il pellegrino. Nocifora definisce nel 2010 il turismo religioso come la pratica turistica che ha come meta luoghi che hanno una forte connotazione religiosa ma la cui motiva-zione è eminentemente culturale e/o spirituale, oppure naturalistica, o a carattere etico/ sociale, ma non religiosa in senso stretto. Le mete più famose di turismo religioso sono Pompei, Città del Vaticano e Santiago de Compostela. La via Francigena potrebbe avere un forte sviluppo, come è risultato per il Cammino verso Santiago de Compostela.

Gabriella Pappadà

Il trasporto aereo in Italia

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

La disponibilità di buone infrastrutture di trasporto è fondamentale per favorire una buona mobilità turistica. Poter contare su buone connessioni aeree internazionali a costi contenuti aiuta senz’altro a promuovere una destinazione turistica. Il turista ha a portata di click la possibilità di scegliere dove andare: l’offerta di un volo diretto lo incuriosisce verso una possibile meta. Secondo i dati IATA le connessioni aeree hanno più che raddoppiato le city-pair negli ultimi vent’anni, arrivando ad oltre 20.000 voli tra due città con un costo per volo più che dimezzato. Questo capitolo presenta i dati sul traffico negli aeroporti italiani e aiuta a comprendere come lo sviluppo turistico del Mezzogiorno e dell’Italia considerata mino-re a livello internazionale sia influenzato dalle connessioni aeree dirette.

Gabriella Pappadà

Il turismo del benessere

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

Secondo il rapporto 2018 del GWI Global Wellness Institute, il turismo del benes-sere è entrato nella filosofia del turista solo da pochi anni ma ha registrato una cre-scita notevole, raggiungendo una spesa pari a 639 miliardi di dollari. In Europa si calcolano 292 milioni di viaggi per turismo del benessere, con (inbound e naziona-li) con una spesa di 211 miliardi di dollari; in Asia se ne calcolano 258 milioni, con una spesa di 138 miliardi di dollari, mentre nel Nord America si contano 204 mi-lioni di viaggi, con una spesa di 242 miliardi di dollari. In questo capitolo sono presentati i trend del turismo del benessere a livello mon-diale, con un focus sull’Italia.

Gabriella Pappadà

Le nuove tendenze del turismo di lusso: elementi indicativi delle preferenze del turista del futuro

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

Il concetto di turismo di lusso sta cambiando: mentre in passato era legato maggiormente al trasporto e agli alloggi di lusso, oggi le priorità del turista si stanno indirizzando sempre più alla ricerca di esperienze esclusive. Il turismo di lusso non include solo viaggiatori ad alto reddito ma anche viaggiatori con redditi inferiori. La crescita del turismo di lusso è dovuta soprattutto all’aumento del numero di viaggiatori: sia perché sono sempre più numerosi i nuovi turisti dai mercati emergenti, sia perché si registrano sempre più turisti provenienti da mercati maturi che si rivolgono per la prima volta al segmento luxury. La crescita riguarda tutte le tipologie di viaggio legate al segmento lusso, ma ci aspetta una crescita del lungo raggio. Nei prossimi 10 anni, si prevede però che saranno soprattutto i mercati emergenti (BRIC in testa) ad alimentare il fenomeno del turismo di lusso. La maggiore disponibilità economica alimenterà infatti il desiderio da parte dei nuovi ricchi. L’area geografica che attrarrà più turisti è l’area pacifica dell’Asia. Questo capitolo presenta informazioni dettagliate tratte da ricerche nazionali e internazionali sulle principali destinazioni, i principali bacini di turisti, le tendenze e le aspettative più significative.

Gabriella Pappadà

Il turismo MICE in prospettiva

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

Il turismo MICE (Meeting, Incentive, Congress, Events) costituisce un elemento importantissimo nello sviluppo del piano di marketing di una qualsiasi destinazione e, data la crescente rilevanza, sta diventando una leva essenziale affinché essa si sviluppi a livello competitivo. Il viaggio business dispone di un budget che di soli-to supera di quasi due o tre volte quello dei turisti autonomi. In tale categoria di viaggio si riscontra una tendenza crescente ad includere mo-menti di svago, pertanto si sta sviluppando una tipologia di turismo che viene de-nominata Bleisure e che include Business and Leisure. Questa tendenza rappresenta una significativa opportunità per le strutture ricettive perché i viaggiatori di tipo bleisure dispongono di una capacità di spesa più elevata per i prodotti extra. Per gli operatori turistici diventa, dunque, essenziale proporre convenzioni, promozioni, transfer, pacchetti e offerte, al fine di intercettare questa nuova categoria di potenziali clienti.

Gabriella Pappadà

Le tendenze del turismo cinese outgoing

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

Da quando a metà anni novanta la Cina si è aperta ai mercati internazionali, aper-tura consolidata nel 2001 con l’adesione al WTO World Trade Organization, lo sviluppo del mercato turistico cinese, incoming e outgoing, è stato impetuoso. Con questo capitolo si intende proseguire un lavoro di analisi del mercato cinese iniziato con le pubblicazioni dei Quaderni di economia del lavoro n. 100 e 102 che, in alcuni articoli, hanno trattato l’argomento con riferimento ai Paesi BRIC. Nella prima sezione si presentano alcuni comportamenti di consumo dei turisti cinesi, focalizzandosi soprattutto su indagini condotte da organismi internazionali. Nella seconda sezione si presenta un focus sul turismo incoming dalla Cina in Ita-lia. La parte finale si dedica ai risultati degli incontri B2B tra i referenti dei progetti BRIC in tour e A.R.T.S. alle fiere internazionali di Pechino nel 2014 e, successivamente, nel 2018.

Una definizione completa di turismo giovanile l’ha stilata la World Tourism Orga-nisation, che lo intende come l’insieme dei viaggi indipendenti per un periodo inferiore ad un anno dei turisti di età compresa tra 16 e29 anni, motivati da un desiderio di fare esperienze culturali, di vita e beneficiare di opportunità di apprendimen-to formale e informale al di fuori del contesto abituale (UNWTO-WYSE 2011, 7). Sebbene sia considerato un mercato di nicchia, esso registra circa 200 milioni di viaggi e oltre 170 miliardi di dollari a livello mondiale. La crescita di questo mercato è stata sicuramente favorita dal diffondersi di voli low cost a prezzi abbordabili. Il mezzo più efficiente per promuovere le destinazioni tra i giovani è sicuramente internet. I giovani turisti tendono a comparare il maggior numero possibile di siti internet per confrontare i prezzi e scegliere le offerte più competitive, tenendo mol-to in considerazione le referenze di altri viaggiatori e utilizzando strumenti come TripAdvisor.

Gabriella Pappadà

Le potenzialità del turismo in Italia

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

Negli ultimi vent’anni il turismo ha conosciuto una straordinaria espansione, so-stenuta dalla riduzione dei costi di trasporto e dalla crescita dei livelli di reddito anche nelle economie emergenti. Lo straordinario sviluppo del turismo mondiale rappresenta un’opportunità di crescita che il nostro Paese può capitalizzare. Questo capitolo presenta i dati mondiali sul turismo internazionale e si focalizza su un’analisi territoriale dell’Italia per cogliere i principali trend e riflettere sulle strate-gie da adottare per migliorare la posizione della destinazione che, pur disponendo di risorse fortemente inespresse, rimane complessivamente poco competitiva.

Gabriella Pappadà

La politica economica del turismo in Italia

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

La politica economica del turismo delinea gli obiettivi, gli ambiti operativi e gli strumenti per favorire la crescita del sistema turistico e la sua competitività a livello internazionale. Lo studio delle politiche del turismo permette la conoscenza di previsione, di programmazione e di governo in un’ottica di destination manage-ment. Di particolare interesse sono le politiche delineate dall’Unione Europea, quelle a livello nazionale e quelle locali delle regioni. Questo capitolo introduttivo presenta il Piano Strategico per il Turismo dell’Italia (PST) e la posizione delle regioni, con particolare riguardo alla Puglia. Si focalizza l’attenzione sulla competenze delle regioni in termini di promozione turistica per fornire alcuni elementi di riflessione.

Gabriella Pappadà

Premessa

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 109 / 2019

Gabriella Pappadà

Premessa

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 108 / 2017

Gabriella Pappadà

L’occupazione femminile pre e post crisi: Italia ancora lontana dagli obiettivi europei

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 105 / 2016

Questo articolo intende approfondire un’analisi di genere dell’occupazione, disquisendo sulla necessità dei policy maker di favorire la partecipazione attiva delle donne, al fine di avvicinare la posizione dell’Italia all’obiettivo Europa 2020. Si parte da una considerazione preliminare: è utile comprendere l’andamento di lungo periodo di questo ventunesimo secolo, includendo un periodo equivalente di 7 anni prima e dopo la crisi, per determinare come l’ondata recessiva abbia colpito il nostro Paese, al punto di frenare la crescita occupazionale registrata nei primi anni del nuovo millennio. L’analisi confronta l’Italia con la media di 28 Paesi membri, con alcuni Paesi più virtuosi come Danimarca, Paesi Bassi e Germania e ad altri affini al nostro, quali Spagna, Grecia e Portogallo. La crisi non ha colpito tutti gli Stati membri con la stessa intensità. Dopo aver presentato i livelli occupazionali di entrambi i sessi, si passa all’analisi di genere e, successivamente, all’analisi per struttura dell’occupazione con riferimento al settore dei servizi sociali che potrebbe rappresentare un volano per l’universo femminile. L’articolo si completa con delle riflessioni su uno studio della European Foundation for working and living conditions sui fattori legislativi e di welfare che favorirebbero la conciliazione.

Gabriella Pappadà

Premessa

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 102 / 2014

Luca Antonazzo, Rocco Lancellotti, Gabriella Pappadà

La qualificazione professionale ed il sistema ECVET in Italia. un caso studio nella formazione professionale del settore agroalimentare

QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO

Fascicolo: 98 / 2012

L’Italia sta lavorando da anni per superare la frammentazione e la mancanza di integrazione che caratterizza lo scenario formativo-educativoprofessionale nazionale e per allinearsi alle politiche comunitarie volte a garantire la trasparenza dei percorsi formativi e il riconoscimento delle competenze comunque acquisite dagli individui al fine del conseguimento dei relativi titoli e qualifiche. L’obiettivo generale, in tale contesto, è quello di consentire l’inserimento o il reingresso nel sistema di istruzione e formazione professionale e di agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. In tale scenario sono stati analizzati strumenti, procedure e prassi in via di consolidamento che costituiscono il riferimento per l’identificazione, il riconoscimento e la certificazione delle competenze. Pertanto, il presente lavoro introduce una disamina del lavoro svolto negli ultimi mesi a livello istituzionale per la identificazione degli standard professionali, di certificazione e formativi, finalizzati alla definizione e all’attuazione di un National Qualification Framework secondo le indicazioni dell’UE. In particolare, è stata analizzata la metodologia di sintesi adottata per la descrizione delle qualificazioni professionali e l’armonizzazione di tutte le fonti informative disponibili volte alla definizione di una procedura di certificazione delle competenze, sistematizzata e coordinata a livello nazionale. Inoltre, insieme a un’analisi dell’organizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale (ridisegnata alla luce delle recenti riforme introdotte nel sistema nazionale), lo studio in oggetto ha analizzato la situazione della sperimentazione in Italia dello strumento ECVET attraverso i vari campi di applicazione e - in particolare - nel settore agroalimentare, attraverso uno dei tanti contributi di tipo bottom up che stanno predispo- nendo possibili soluzioni e pratiche che possono costituire un valido spunto di riflessione da sottoporre all’attenzione delle istituzioni e degli stakeholder.