LIBRI DI GIUSEPPE BONAZZI

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Giuseppe Bonazzi

Storia del pensiero organizzativo

Vol. I: La questione industriale

Il volume rientra nella Storia del pensiero organizzativo, considerato ormai da molti anni come il più importante testo italiano sull’argomento. La materia dell’intera Storia è articolata in tre grandi questioni, a ciascuna delle quali corrisponde un volume: industriale, burocratica e organizzativa. Il presente volume tratta la questione industriale, definita dagli assi portanti “tecnologia e consenso”. Essa si apre con una lettura storicizzata di Taylor, prosegue con il dibattito sul superamento del taylorismo e la pluralità delle forme industriali, e giunge ai problemi posti oggi dall’ingresso nel cosiddetto post-fordismo.

cod. 1520.366

La nuova edizione del più importante testo italiano sull’argomento. Articolata in tre grandi questioni (industriale, burocratica e organizzativa), l’opera costituisce un testo di riferimento per chiunque si occupi di organizzazione del lavoro, problemi dell’impresa e razionalità delle decisioni.

cod. 1520.136

Giuseppe Bonazzi

Storia del pensiero organizzativo

Vol. III. La questione organizzativa

La nuova edizione della Storia del pensiero organizzativo, il più importante testo italiano sull’argomento. Dopo aver affrontato la questione industriale e la questione burocratica, questo volume si concentra sulla questione organizzativa, definita dall’asse decisioni e risorse. Dopo aver illustrato il contributo funzionalista alla teoria organizzativa, si sottolinea la portata rivoluzionaria del modello di Simon, e si esaminano gli sviluppi post-simoniani fino agli approcci culturalisti, all’economia dei costi di transazione, all’approccio ecologico alle organizzazioni e alla scuola neo-istituzionale.

cod. 1520.368

Giuseppe Bonazzi

La sociologia del lavoro italiana e la nascita di una rivista: il primo decennio di Sociologia del lavoro

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: Suppl. 149 / 2018

Il paper si compone di due parti. Nella prima è esaminato il dibattito internazionale concernente la sociologia del lavoro sviluppatosi nel primo decennio. Mentre nei primi anni il tema dominante fu come addolcire o superare il taylorismo, in seguito il dibattito si sposta sull’alternativa tra fordismo e post-fordismo, fino all’apparire del modello giapponese (in termini occidentali lean production). Nella seconda parte, dopo avere esposto le principali caratteristiche di Sociologia del lavoro, si esaminano tutti i numeri della rivista usciti nel decennio. Poiché tutti i numeri tranne due annunciano in copertina il tema dibattuto nel numero stesso, è stato possibile individuare sei distinte classi di argomenti o problemi in cui ripartire i vari numeri. Le classi sono: 1. Lo stato dell’arte: conoscenze, dibattiti, ricerche; 2. Progettazione e qualità del lavoro; 3. Professionalità e quadri intermedi; 4. Settori non industriali; 5. Cooperazione, condizione giovanile, marginalità; 6. Strategie dei soggetti, approcci culturalisti e dimensione temporale.

Il paper affronta le ragioni per cui Gallino nell’ultima parte della sua vita, mutò radicalmente temi di analisi e punti di vista sul mondo della produzione industriale e più in generale dell’economia capitalista. Facendo riferimento alla teoria di Festinger sulla consonanza cognitiva, si sostiene che la maggiore ragione è da ricercare nella biografia di Gallino, pesantemente influenzata dalla sua esperienza presso l’Olivetti. Per molti decenni egli vide in questa azienda l’esempio paradigmatico di "impresa responsabile", capace di conciliare la ricerca del profitto con gli interessi sociali della comunità gravitante intorno ad essa. Quando però l’Olivetti, dopo drammatiche vicende fu comprata e fatta a pezzi da operatori soltanto bramosi di lucrare sui suoi resti, assistiamo a una divaricazione quasi manichea del discorso di Gallino: da un lato la nostalgica rivocazione dei tempi d’oro di Adriano Olivetti, dall’altro la veemente denuncia del nuovo capitalismo finanziario e della "impresa irresponsabile" che da esso prende vita.

Parma Pdo Ham sector is characterized by the great presence of small and medium sized enterprises (SMEs) and by high absorption of capital to finance investments in fixed assets and working capital. The aging of pork leg causes in fact a high capital requirements for a period of at least 12 months and even 18/24 months. In that case, economic analysis and financial analysis may show different results, since situations of non-financial sustainability even in case of positive profitability. The paper covers the methodology for the analysis of the profitability and sustainability of firm management and suggests specific indices to analyze the firms of the sector. The analysis show that there is a statistically significant difference between economic and financial results in the sector and the application of financial ratios proposed in the paper can better assess the sustainability of management. These ratios can find applications even in other sectors characterized by high capital absorption, particularly net working capital.

Lucia Vergalli, Mattia Iotti

Il check-up finanziario delle PMI reggiane.

Capire i numeri e la sostenibilità del ciclo gestionale d'impresa

Una ricerca che offre l’occasione per capire come il tessuto economico di una realtà di PMI tra le più solide nel nostro paese, la provincia di Reggio Emilia, risenta, o possa fare fronte, alla recessione internazionale. L’analisi, condotta attraverso i dati economici, patrimoniali e finanziari emergenti dai bilanci d’impresa di 75 aziende del territorio locale, dal 2006 al 2009, consente di evidenziare tipicità reddituali e patrimoniali del sistema economico provinciale.

cod. 366.58

Giuseppe Bonazzi, Stefania Palmisano

Le nuove comunità religiose. Lineamenti di un modello teorico

STUDI ORGANIZZATIVI

Fascicolo: 1 / 2008

The article has two aims: 1. to propose a theoretical model for the study of the religious communities of Catholic inspiration that arose in Italy in the wake of Vatican Council II (1963-65). These are ‘new’ phenomena generated by strong social ferment and directly promoted not by the ecclesiastical authorities but by prominent religious or secular personalities operating outside the traditional structures. Significant novelties are also apparent in their organizational orders: a widespread and distinctive feature is that they are mixed, or rather composed of men and women, consecrated and secular, single and married, and sometimes of Christians of different confessions; 2. to furnish indications for the study of Catholic religious organizations. Examined in light of the organizational literature are the connections among issues of particular importance, and with a long theoretical traditions in this field of inquiry: legitimation, innovation, efficiency, and success

Marco Rotondi

Un senso per l'apprendere

Spazi di crescita per gli individui nelle organizzazioni

Da Carlo Maria Martini a Walter Passerini, da Giuseppe Bonazzi a Gian Piero Quaglino: questi solo alcuni degli Autori che nel volume concretizzano il loro punto di vista sulle vie per dare senso alla nostra vita e alle nostre organizzazioni.

cod. 25.16

In a prevailing autobiographical style the paper expounds the passage from a Tayloristic paradigm in industrial work as fashionable in the sixties and seventies to a new Fordist paradigm in the eighties. Whereas the Tayloristic paradigm led to a post-Taylorist scenario based upon job reskilling, the Fordist paradigm suggests a post-Fordism characterized in the main by deregulation and flexibility. Post-Fordist sociology also involves a squinting view consisting in an implicit 270 Western-centred vision of globalization essentially manifesting itself in some typical developments such as emphasis on trust, organizational rationality and work meaning. The paper closes outlining changes in student communities that reflect the epochal transformation occurred in the working world.

Marco E.L. Guidi, Daniela Fernanda Parisi

The Changing Firm

Contributions from the history of economic thought. Selected papers from the 7th Conference of Aispe-Associazione italiana per la storia del pensiero economico

cod. 363.52

Giuseppe Bonazzi

Le spese culturali: produzione, consumo o investimenti privati?

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 93 / 2004

Cultural expenses: production, consumption or private investments? In the current post-fordist age, characterized by new strategies on both sides of workers and firms, cultural expenses are increasing significantly. Beside production and consumption, the category of cultural investments appears: such category includes all those human activities whose main objective is to build and develop social and professional identities. This is particularly evident if you consider either knowledge workers or boundaryless careers. As a consequence, people themselves decide on their career opportunities and company investments tend to coincide with those made by individuals.

Giuseppe Bonazzi, Serafino Negrelli

Impresa senza confini

Percorsi, strategie e regolazione dell'outsourcing nel post-fordismo maturo

cod. 1530.62

Giuseppe Bonazzi, Michele La Rosa, Valeria Pulignano

Presentazione

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 86-87 / 2002