LIBRI DI INES TESTONI

La ricerca ha estratto dal catalogo 26 titoli

Ines Testoni, Chiara Bertocco, Francesca Alemanno, Lucia Ronconi, Andrea Maccarini, Annamaria Perino, Teodoro Sava, Luca Riccardi

L’intervento psicosociale con il paziente oncologico e la sua rete di supporto: l’opportunità di coinvolgere l’assistente sociale

SALUTE E SOCIETÀ

Fascicolo: 1 / 2020

Evidence of many studies shows how the occurrence of a disease has a negative impact on various aspects of the patient's life and his family. This study took into account the needs of family caregivers, and also tried to analyze the territorial resources made available by the welfare system in a health district placed in the North-Eastern region of Italy. The research involved 89 caregivers of patients took in charge by the oncology day hospital and the home palliative care service. The methods used were the following: socio-anagraphic questionnaire, Distress Thermometer and Carer Support Needs Assessment Tools, in order to measure the needs of the patients, their level of distress and to recognize the needs of the caregivers and the level of burden they were experimenting. The results highlight how the absence of the availability of social workers in wards or services other than home palliative care has negative effects on the family. A need for psychosocial support emerges, which can ease the burden on the family caregiver. The findings converge in stressing that the use of social workers in oncology departments should become systematic.

Ines Testoni, Marina Bottacin, Belinda Claudia Fortuna, Adriano Zamperini, Gaia Luisa Marinoni, Guido Biasco

Palliative care and psychology education needs in nursing courses: A focus group study among Italian undergraduates

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2019

Nonostante le cure palliative siano diventate sempre più importanti, in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, i corsi di laurea in infermieristica non preparano adeguatamente gli studenti a gestire il rapporto con i morenti. Questo studio mira a indagare la competenza percepita nelle cure di fine vita tra studenti che seguono corsi di infermieristica. Adottando un approccio qualitativo, lo studio ha coinvolto 37 studenti universitari al terzo anno di corso, in 4 città del Nord Italia che offrono corsi di laurea in infermieristica. Il testo della loro discussione è stato trascritto e parzialmente lemmatizzato, quindi i dati testuali sono stati elaborati con Atlas-t attraverso un’analisi tematica sulla base delle raccomandazioni EACP. Questo studio mostra che la morte è percepita come un nonsense e la religione come un semplice strumento per alleviare la soffe-renza dei morenti e dei loro parenti. Tuttavia, gli studenti hanno ritenuto di non essere pronti ad affrontare e a gestire tali temi. Come indicato dalle raccomandazioni EACP, emerge la necessi-tà di un curriculum specifico di educazione alla morte, con elementi di cure palliative, psicolo-gia e religione, abilità comunicative e riflessività. Inoltre, viene sottolineata la necessità di un supervisore in grado di utilizzare la medicina narrativa come supporto.

Adriano Zamperini, David Primo, Ines Testoni

Maschilità: identificazioni, ruoli e soggetti

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 3 / 2018

Nelle ultime decadi, lo studio del maschile è entrato a far parte delle scienze sociali come un tema di ricerca centrale. In particolare, i Critical Studies on Men & Masculinities (CSMM) offrono una proficua direzione per studiare sia il ruolo della maschilità nel sostenere le asimmetrie di potere nelle relazioni di genere, sia l’eterogeneità dei modi in cui i soggetti arrivano a definirsi come uomini. Ciononostante, restano delle rilevanti aporie teoriche aperte al dibattito. Questo articolo perseguirà due scopi: tracciare gli snodi centrali dei dibattiti sulle maschilità e valutare il contributo che un dialogo tra i CSMM e il linguaggio psicoanalitico può portare allo studio delle soggettività maschili. Verrà avanzata l’ipotesi che un punto di contatto promettente per questo dialogo può essere ritrovato nella riformulazione post-strutturalista che Judith Butler ha proposto delle opere di Freud e Lacan sullo sviluppo dell’identità di genere.

Ines Testoni, Loriana De Cataldo

Un lutto speciale. Delegittimazioni culturali e rappresentazioni della morte nella perdita di un animale domestico

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 3 / 2017

Nel mondo occidentale agli animali domestici viene riconosciuto un ruolo sempre più significativo in quanto è accertato che essi guadagnano nella vita delle persone un posto affettivo importante. Nonostante ciò, la società contemporanea è ancora incapace di riconoscere la sofferenza che deriva dalla morte di questi compagni. L’articolo illustra il fenomeno, descrivendo i più importanti studi sul pet-loss, e prende in considerazione alcune ipotesi inerenti alle forme di rappresentazione ontologica della morte che possono intervenire per spiegare questo tipo di delegittimazione.

In Italia il volontariato è una realtà sociale la cui importanza cresce costantemente. Le ricerche sul volontariato nel campo delle cure palliative stanno dimostrando come questo tipo di intervento sia di grande aiuto per le famiglie e per gli operatori sanitari. Un numero minore di ricerche si è però rivolta direttamente a queste persone che decidono di dedicare il loro tempo a chi muore. Lo studio si pone l’obiettivo di indagare alcune variabili psicologiche che vengono ritenute importanti nel mondo del volontariato delle cure palliative. Si tratta di una categoria di caregiver studiata meno rispetto ad altre figure che intervengono in questo campo. A 71 volontari di importanti organizzazioni del Nord Italia, che svolgono attività di supporto a domicilio, in day hospital o hospice, sono stati somministrati individualmente strumenti per indagare i livelli di ansia riguardo la morte, le rappresentazioni della morte, gli stili di coping, i livelli di burnout, di stress e la deumanizzazione delle persone assistite. Con un sottogruppo di 52 persone disponibili è stata indagata la rappresentazione di Dio implicita, per verificare se Dio fosse inteso come reale o come astrazione. I risultati mettono in evidenza la relazione tra deumanizzazione e ansia di morte, la quale a sua volta è in rapporto ad alcuni tratti del burnout e allo stress.

Ines Testoni

Psicologia del lutto e del morire: dal lavoro clinico alla death education

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2016

Viene trattato il tema del lutto unificando i contributi più rilevanti di psichiatria e psicologia dinamica, tanatologia psicosociale e antropologica, medicina palliativa e psiconcologia, discutendo gli aspetti clinici che intercorrono tra diagnosi e prognosi, utili a definire come prevenire le derive patologiche. Viene adottata l’accezione "lutto irrisolto" al posto delle definizioni apparse in vari studi e nei manuali diagnostici dei DSM ("disturbo da lutto persistente", "lutto patologico", "lutto complicato", etc.), evidenziando la normalità della sofferenza causata dalla morte. Nel discutere l’intreccio tra fattori di rischio e di protezione in funzione delle diverse possibilità di intervento come prevenzione, counseling e psicoterapia, a livello individuale, di gruppo, familiare e di comunità, si accenna anche alla possibilità di introdurre percorsi mirati di death education in ambito sanitario e territoriale.

Dora Capozza, Emilio Paolo Visintin, Rossella Falvo, Ines Testoni

Deumanizzazione del paziente oncologico nei contesti medici

SALUTE E SOCIETÀ

Fascicolo: 2 / 2015

In this paper the authors explore the presence of infrahumanization effects when the target is cancer patients. Participants were physicians and nurses working in cancer institutes or oncology departments of hospitals. Participants were asked to judge their own category and that of cancer patients on a set of traits. Uniquely human (e.g., rationality, reasoning) and non-uniquely human traits (e.g., impulse, instinct) were used. Patients were also judged on traits expressing the essence of human nature, such as emotionality and relational capacities. The denial of traits of human nature leads to a type of dehumanization, that is called mechanistic dehumanization. Findings show that both physicians and nurses assign the unique features of human category less to patients than to health professionals (infrahumanization effect). In contrast, effects of mechanistic dehumanization were not revealed. In the discussion, the authors examine the potential consequences of cancer patients’ infrahumanization on the therapeutic relationship and treatment effectiveness.

Corrado Viafora, Francesca Marin

Morire altrove.

La buona morte in un contesto interculturale

Di fronte alla crescente consapevolezza degli esiti problematici cui porta la “negazione” della morte, strategia culturale tuttora dominante nel mondo occidentale, perché non fare dell’incontro e del confronto con altri modi di pensare e di vivere la morte stimolanti occasioni per irrobustire i tentativi in atto di riappropriazione del senso umano del morire?

cod. 1614.2.2

Adriano Zamperini, Ines Testoni, Ingrid Pogliani, Salvatore Bazzano

Familismo e capitale sociale: il posto della donna nel pensiero mafioso

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 3 / 2008

Familism and social capital: the role of women in the mafia thought In this research the representations of feminine and masculine roles in the mafia thought have been studied using a qualitative analysis of the texts collected during clinical interviews with five collaborators of justice. The relation between the intimate and the social relationships is addressed as well as the problem of amoral familism that is at the roof of the mafia sub-culture. Data show that the mesosystem and macrosystem levels are not present at all, while the microsystem includes totally the mesosystem.

Adriano Zamperini, Ines Testoni, (a cura di)

Nodi Familiari Attuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 2 / 2008

Adriano Zamperini, Ines Testoni, (a cura di )

Nodi Familiari Attuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 1 / 2008

Ines Testoni

Vocazione alla sterilità come declino dell’ordine simbolico della madre

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 1 / 2008

Vocation to barrenness as the decay of the symbolic mother order - Cultural psychology has by now sanctioned also in the area of scientific research the importance and the value of the symbolic orders that underlie relationships. Family and couple relationships develop on the meanings that define the emotional bond, which represents the symbolic horizon of a woman that chooses motherhood. In the West, between the Nineteenth and the Twentieth century the feminist movement opened the way to what would eventually allow women to choose motherhood of their own free will, putting into play a number of factors that established a break with the patriarchal tradition. In parallel, the choice of infertility has been an increasing phenomenon becoming more and more worrying for all European societies, because of the sharply falling birth-rate. In this article this issue is addressed not so much to find a link between women’s social commitment and vocation to barrenness, but rather to discuss the relationship between body representations in the history of ontological thought and its current result. Key words: history of motherhood, episteme, God’s death, feminism.

Antonino Anastasi

Reti, regolazione, risorse di potere e politica locale

Analisi su politica, società e mafie in alcune città del Mezzogiorno e della Sicilia

I processi di costruzione dei campi di interazione e relazioni, nella sfera economica e politica, messi in atto dalle élites sociali, politiche nonché mafiose in alcune realtà del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare: emerge la capacità di tali attori nell’esercitare la competenza cognitiva e relazionale nella gestione delle risorse di potere a livello locale, anche al fine di collocarsi strategicamente rispetto ai processi di regolazione sul piano nazionale e globale.

cod. 1136.75

Adriano Zamperini, Ines Testoni, (a cura di)

Nodi familiari attuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 2 / 2007

Ines Testoni

Cosa nostra e l'uso dell'uomo come cosa

Riflessioni su mafia e deumanizzazione

Il testo si pone come un percorso in cui intellettuali, scienziati e politici offrono le proprie riflessioni relativamente ai diversi nodi legati a mafia e diritti umani, sia assumendo posizioni in contrasto, sia offrendo approfondimenti e testimonianze.

cod. 1420.1.84

Cinzia Novara

Solitudini

Studi sul suicidio in una prospettiva psicodinamica

Il libro affronta il tema delle solitudini, e il suo rapporto con il suicidio. Dallo studio del corpo, si approfondisce la possibilità di predire il gesto analizzando il costrutto di intenzionalità suicidaria e le sue relazioni con i comportamenti legati a disturbi psichiatrici. Si analizzano inoltre le esperienze dei sopravvissuti, il mondo dell’adolescenza e gli aspetti più culturali legati al disagio della solitudine.

cod. 772.2

Ines Testoni, Sara Caforio, Lucia Ronconi

I rischi del proibizionismo nella proposta di revisione del Dpr 390/90. L'importanza della cura come progetto tra dignità e fiducia

S & P SALUTE E PREVENZIONE

Fascicolo: 39 / 2004

I rischi del proibizionismo nella proposta di revisione del DPR 390/90. L’importanza della cura come progetto tra dignità e fiducia.Il presente contributo discute della contraddizione relative al trattamento della tossicodipendenza in comunità terapeutica [CT], tra la sua gestione nell’ottica dell’inasprimento della punibilità voluto dalle recenti volontà politiche di revisione del DPR 390/90 (proposta del 13.11.2003) e l’intenzione terapeutica. In particolare si considera la questione inerente al fondamento del contratto psico-terapeutico e la dialettica fiducia/sfiducia. Il perno della trattazione si erige sul concetto di progettualità e indica alcuni risultati di una ricerca sul campo, compiuta su tossicodipendenti IUDs, afferenti a CT del Sud Italia (un gruppo in alternativa al carcere e un gruppo senza pendenze giudiziarie), le cui risposte, rilevate con intervista semistrutturata, sono state sottoposte ad analisi del contenuto qualitativo-quantitativa. In particolare si vuole definire quanto l’intervento alternativo al carcere in CT possa essere una effettiva opportunità di riabilitazione sociale oppure una drammatica mistificazione dell’intento terapeutico. La definizione dell’una o dell’altra eventualità dipende dall’orizzonte simbolico, sostanzialmente definito dalla legge, in cui la società inscrive l’intervento. Poiché il tossicodipendente è colui che subisce una destituzione dal legame fiduciario sociale, riteniamo che qualsiasi distorsione dell’azione terapeutica nei suoi confronti non sia altro che una collusione con le condizioni grazie alla quali la tossicodipendenza persiste. Poiché riteniamo che la cultura psicologica sia tenuta a denunciare ogni operazione sociale che invalidi i suoi presupposti di intervento, questo articolo si pone come una dissimulazione delle attuali volontà di inasprimento delle politiche proibizioniste che intendano restaurare forme ormai storicamente superate di gestione repressiva della psicoterapia.