BOOKS BY IRENE PETRUCCELLI

The search has found 34 titles

Maurizio Esposito, Antonio Turco

Oltre l'Istituzione totale.

Teatro e integrazione nella Casa di Reclusione di Rebibbia

All’interno del laboratorio teatrale di Rebibbia Reclusione di Roma, si sono strutturati incontri che all’attività di teatroterapia hanno affiancato interventi di tipo psicologico, di ricerca sociale e di attività di mediazione culturale. I risultati ottenuti, qui illustrati, consentono di confermare come il teatro, ma più in generale l’arte e la cultura, siano strumenti essenziali nel facilitare l’integrazione sociale.

cod. 1049.3

Chiara Simonelli, Irene Petruccelli, Antonietta Galati

La contaminazione del ricordo del minore determinata dalle domande suggestive di una figura significativa

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2011

Nel caso di un presunto abuso sessuale, il minore è solitamente sottoposto alle domande preoccupate sui presunti fatti da parte di genitori, familiari, insegnanti e altre figure significative, che probabilmente non posseggono conoscenze e nozioni sulla psicologia della testimonianza del minore e di conseguenza potranno involontariamente (ma anche volontariamente, come in alcuni casi di separazione conflittuale) contaminare il ricordo originario dell’evento nel bambino, attraverso l’uso di domande suggestive e inducenti. La presente ricerca ha l’obiettivo di comprendere in che misura può presentarsi questa contaminazione.

Patrizia Patrizi, Filippo Petruccelli, Irene Petruccelli, Chiara Simonelli, Alfredo De Risio, Simona Grilli

Sex offenders: una ricerca in una casa circondariale italiana (Sex offenders: a study in an italian discritct penitentiary)

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2008

Sex offenders: a study in an italian discritct penitentiary - A large number of studies have aimed at outlining the personality profile of sex offenders; however, due to the heterogenousness of such crime and their perpetrators, this task is very difficult. This study attempts to highlight the different types of sex offenders, their personality profiles, their possible defence mechanisms. Methods: Subjects of this study are male prisoners detained in a special section of the district penitentiary in Velletri (Rome, Italy). All subjects (N=8) were convicted of sexual crimes towards children and/or women. Their mean age is 51. Prisoners on remand were not included in this study. The adopted tools are: a Grid for collecting the anamnesis and the information regarding the crime; the Big Five Questionnaire; the Sesamo. Results and conclusions: Results proved the difficulties to outline a personality profile of sex offenders, but pointed out some common psycho-sexual aspects. These aspects were probably related to the prison situation of the subjects. Key words: sex offenders; personality profile; district penitentiary.

Adele Fabrizi, Irene Petruccelli, Barbara Turella, Fabiana Farigu

Le caratteristiche di personalità nei "sex offenders": un contributo di ricerca (Personality characteristics of "sex offenders": a research contribution)

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2007

This study analyzes the most frequently recurring personality traits of sex offenders. Following an in-depth study of the literature, we hypothesize that, compared to non-offenders, sex offenders exhibit: 1) higher anxiety, 2) higher likeliness to develop antisocial personality characteristics, 3) higher anger 4) 5) 6) sono le ipotesi che abbiamo aggiunto che devono essere tradotte and 7) poorer control of impulses. Methods: Subjects were 9 male sex offenders and 9 male non sex-offenders. Mean age was 30,89 years (d.s. 14,54) in both groups. Subjects were administered the Italian adaptation of the Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2. ANOVA was performed on some scales of MMPI-2. A qualitative comparison among personality profiles in the two groups was carried out. Results: Contrary to our first three hypotheses, no difference was found as to anxiety (ANX), anger (ANG) and antisocial behaviour (ASP) between the two groups. On the other hand, a significant difference emerged as to over-controlled hostility (OH), with sex offenders yielding higher scores, indicating they can properly respond to provocations in most situations, but also that they can occasionally exhibit excessively aggressive manifestations without overt provocation. This last result seems to confirm our hypothesis. Conclusions: Differences between sex-offenders and non-offenders tend to be not so noticeable. The only distinctive trait was seen in the over-control of anger and in unexpected and/or violent bursts of anger. Further research should inquire into this last aspect and the personality traits of sex offenders more thoroughly. Key words. Sex offenders; personality; MMPI-2.

Adele Fabrizi, Irene Petruccelli, Barbara Turella, Tiziana Di Palma, Chiara Simonelli

Il disimpegno morale nei "sex offenders": un contributo di ricerca

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2006

The phenomena of sexual abuses seems to be very complex & heterogeneous, therefore we suppose that violent sexual behaviour is due to several casual facts. The goal of this research is to understand more about twisted conception of reality, referring to moral disengagement presented by Albert Bandura (1986), and investigate the mechanisms that facilitate the act of these abuses and allow the offender to carry on with this behaviour. A sample of 13 prisoners arrested for sexual abuses, males aging from 24 to 60 years old, coming from the prison Re- bibbia in Rome, formed the selection for the test. The subjects were given the following tests the Griglia di Rilevazione (De Leo, Pedata, Petruccelli, 2004), in order to obtain a description of the subjects; and the Scale of moral disengagement (Caprara, Barbaranelli, Vicino e Bandura, 1996). The results point to the fact that for the most, the sex offenders undergoing the test make a better use of the mechanism of Moral Justification and Advantageous Comparison, not confirming therefore the true conjecture of the research. Key words: sex offenders, moral disengagement, cognitive distortions, sexual abuse.

Gaetano De Leo, Irene Petruccelli, Loredana Teresa Pedata

I minori devianti e l'influenza del gruppo nelle azioni violente

TERAPIA FAMILIARE

Fascicolo: 75 / 2004

Durante l’adolescenza, il gruppo dei pari costituisce un luogo dove il soggetto vive e sperimenta nuove strategie cognitive e comportamentali, attraverso meccanismi di proiezione ed identificazione. Le relazioni con i pari possono anche costituire un terreno particolarmente fertile per la condivisione di comportamenti devianti, quando il gruppo è incline a sperimentare azioni devianti. In questi casi, il singolo individuo adolescente, dall’identità fragile e alla ricerca di una costruzione di sé, finisce per diventare facile ostaggio del gruppo dei pari. Pertanto, il gruppo può assumere una funzione di fattore precipitante verso la delinquenza adolescenziale. Studiare la devianza minorile di gruppo, significa osservare e studiare attentamente quali sono le caratteristiche peculiari delle aggregazioni giovanili che tendono a commettere atti devianti e in particolare, analizzare tanto le modalità con cui i minorenni arrivano a compiere reati di gruppo, quanto le connotazioni specifiche che questi episodi assumono rispetto agli adulti, alla società nel suo insieme. L’ipotesi generale da cui partono gli autori è che nell’azione gruppale si possono individuare sia intenzioni che scopi individuali ma, soprattutto, si può assistere alla formazione di intenzioni gruppali che finiscono per essere prevalenti sul terreno dell’agire situazionale. Gli autori analizzano 6 casi peritali che riguardano 10 soggetti: in particolare, sono state analizzate le storie e le caratteristiche di dieci soggetti minorenni autori di reati commessi in gruppo o in coppia, nonché le dinamiche dei relativi fatti-reati.

Irene Petruccelli, Filippo Petruccelli, Loredana Teresa Pedata

L'ascolto del minore in un caso di abuso sessuale infantile

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2002

Questo articolo si propone di illustrare gli obiettivi e i requisiti fondamentali per svolgere un corretto ascolto del minore vittima e testimone di abuso sessuale. In particolare, vengono riportate le metodologie più adeguate per l’audizione protetta; vengono esemplificate le tecniche più efficaci per svolgere il colloquio, per raccogliere e valutare la testimonianza del minore. Infine, a scopo esemplificativo viene presentato e discusso un caso di valutazione psicologico-giuridica.

Chiara Simonelli, Filippo Petruccelli, Irene Petruccelli, Loredana Teresa Pedata

Abuso sessuale infantile: uno studio pilota sulla valutazione degli atteggiamenti e delle credenze

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2001

Questo studio si propone di valutare le credenze e gli atteggiamenti rispetto all’abuso sessuale infantile. Per l’indagine pilota, è stato messo a punto un questionario, composto da trentasette items, sugli atteggiamenti rispetto all’abuso sessuale infantile. Nella prima pagina del questionario, è presente un’introduzione per la rilevazione dei dati relativi al soggetto ed una spiegazione per la corretta compilazione. Per ogni item, sono presenti tre alternative di risposta all’affermazione enunciata: il soggetto può quindi indicare se è "d’accordo", "in disaccordo" oppure "non so". I soggetti che, finora, hanno preso parte allo studio sono 150, di cui 75 donne e 75 uomini. I risultati ottenuti sono stati discussi in base alle evidenze scientifiche rilevanti e diffuse in campo internazionale. Parole chiave: abuso sessuale infantile, atteggiamenti, credenze.

Chiara Simonelli, Filippo Petruccelli, Irene Petruccelli, Loredana Teresa Pedata

L'approccio strategico nell'intervento con l'autore di abuso sessuale

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2000

L’obiettivo primario con l’autore di abuso sessuale è la prevenzione della ricaduta e della recidiva, dal momento che il comportamento abusivo per lo più si manifesta in maniera egosintonica e, dunque, risulta difficile poter intervenire in chiave preventiva.Nell’ottica strategica, l’intervento in questi casi si struttura attraverso una serie di passi che prevedono dei momenti di lavoro individuale e dei momenti di lavoro sul sistema familiare, soprattutto nei casi di abuso intrafamiliare. Nel presente lavoro analizzeremo il caso di un uomo di 41 anni che ha abusato ripetutamente della cognata e della nipote, entrambe - all’epoca dei fatti - minorenni. Nel corso dell’intervento di terapia strategica sono state applicate tecniche basate sul concetto di responsabilizzazione, tecniche di elaborazione dei meccanismi di disimpegno morale, la ridefinizione e la riformulazione, la ristrutturazione e le tecniche paradossali, il pentimento e la riparazione.