LIBRI DI ALESSANDRO MARTIN

Il contributo analizza le recenti dinamiche occupazionali italiane utilizzando classificazioni territoriali non standard ottenute come aggregazione di geografie funzionali: i Sistemi locali del lavoro (Sll). Le classificazioni non standard utilizzate, proposte dall’Istat, sono quella socio-demografica, per vocazione culturale e secondo la specializzazione produttiva prevalente. L’intento è appurare se queste prospettive territoriali lascino emergere continuità e discontinuità spaziali nelle dinamiche del mercato del lavoro altrimenti "imbrigliate" nelle divisioni amministrative classiche. Il periodo temporale di osservazione è il 2008-2017, trattato in due sotto periodi: 2008-2013 e 2014-2017 (pre e post crisi). I risultati ottenuti mostrano l’importanza di approcciare nuove classificazioni territoriali per lo studio dei fenomeni socio-economici che consentano di andare oltre i risultati che normalmente emergono utilizzando geografie amministrative "classiche".

In the period of Turin’ major urban development between the two World Wars a period in which Turin is considered both a laboratory city and a leading industrial city the financier and industrialist Riccardo Gualino, also a renowned art-collector and patron of the arts, plays a major role as the promoter of modern architecture (ranging from urban buildings to stalls, from the offices by Pagano and Levi Montalcini to the Villa-museum built at the end of the 1920’s). Of particular importance, the industrial and residential complex Snia-Viscosa was created by Gualino in 1925. It is a large building area, including the industrial plant and the workers’ quarters, which required an enormous effort both in terms of financial resources, design and planning. Both public and private sectors were involved in the project, which is part of the new infrastructure system to be built in the northern part of Turin towards Milan area.

L’articolo riassume un lavoro di tesi per la laurea in Scienze dell’Educazione sulla famiglia del tossicodipendente e sul rapporto esistente tra padre e figlio tossicodipendente. Si è voluto, quindo, verificare quanto importante sia la figura paterna nel nascere e nello svilupparsi della dipendenza. E’ stato messo a punto uno strumento (questionario autoredatto) volto ad ibdagare il ruolo del padre e delle dinamiche familiari nella tossicodipendeza. Si è osservato che la figura paterna non riversta un ruolo secondario, come generalmente si crede, ma ha un ruolo fondamentale nella genesi e progressione della patologia. Non esiste, quindi, solo una madre ipercoinvolta ed indulgente, impegnata in una coalizione fortissima col figlio; ma molto spesso, esiste anche un padre assente e distante, più impegnato ad instaurare proficui rapporti di lavoro che non familiari