LIBRI DI ANTONINO DE FRANCESCO

L’articolo analizza gli Studi intorno alla Lombardia negli ultimi trent’anni (Parigi, 1846), attribuiti a Cristina di Belgiojoso. Attraverso l’analisi delle sue edizioni si suggerisce che il vero autore fosse Carlo de Castillia, ritenuto il responsabile della condanna di Confalonieri. Si torna con nuove prospet- tive sulla giornata del 20 aprile 1814, che pose fine al Regno d’Italia. Il ruo- lo di Castillia, che accusava Confalonieri di essere l’involontario artefice del ritorno dell’Austria, suggerisce l’importanza degli anni napoleonici nella costruzione del movimento nazionale in Lombardia e getta nuova luce sul conflitto interno al patriottismo alla vigilia della rivoluzione del 1848.

Il saggio rilegge l’azione politico-culturale del chirurgo Baldo Rossi quale rettore dell’Università degli Studi di Milano tra il 1926 e il 1930. Scelto in sostituzione del fondatore Luigi Mangiagalli perché il governo fascista lo riteneva figura più adatta a seguirne le direttive, Baldo Rossi non deluse le attese. Nei suoi anni vennero poste le basi per una pie- na fascistizzazione della vita universitaria e con il sostegno del regime l’ateneo divenne rapidamente una realtà importante nel sistema universitario italiano. In questo quadro, fu decisiva la vicinanza di Baldo Rossi ad Arnaldo Mussolini e al podestà Ernesto Belloni, dei quali condivise le fortune, ma anche le traversie politiche. Il saggio sottolinea infatti come l’uscita di scena di Rossi nel 1930 non fosse dovuta a motivi di salute, bensì rispondesse al desiderio del regime di mettere a tacere lo scandalo generato dalla condanna del podestà Belloni, munifico ma ormai sospetto sostenitore dell’ateneo milanese.

Antonino De Francesco

L'antichità della nazione

Il mito delle origini del popolo italiano dal Risorgimento al fascismo

Nella cultura politica italiana la lettura della storia nazionale sotto il segno dell’insufficienza democratica si è sempre affiancata a quella che, invece, ne valorizza il richiamo ai valori risorgimentali. Il libro cerca altra strada per misurare ampiezza e limiti del processo di nazionalizzazione, leggendo come, tra Otto e Novecento, il ricorso al tema dell’autoctonia delle sue genti informasse lo stereotipo dell’identità italiana.

cod. 120.3

Nella Milano dei Verri e del «Caffè», come in quella degli esuli napoletani o, ancora, di Carlo Cattaneo e del suo «Politecnico», la riflessione vichiana venne a incrociare alcuni dei più rilevanti momenti della vita civile risorgimentale. Il volume, che raccoglie gli Atti del Convegno organizzato in occasione del trecentocinquantesimo anniversario della nascita del filosofo napoletano (1668), approfondisce questo importante capitolo della storiografia vichiana, ripercorrendone le tappe e studiandone i protagonisti dal duplice punto di vista della ricerca storica e dell’analisi filosofica.

cod. 496.1.74

Marilisa D'Amico, Antonino De Francesco

L’Italia ai tempi del ventennio fascista.

A ottant’anni dalle leggi antiebraiche: tra storia e diritto

Questo volume raccoglie le relazioni del convegno svoltosi il 28 gennaio 2019 presso l’Università degli Studi di Milano, in occasione degli ottant’anni dalla promulgazione delle leggi antiebraiche e della Giornata della Memoria. I saggi dei diversi autori sono uniti dalla comune intenzione di contribuire ad un approfondimento scientifico sugli anni che culminarono con l’affermazione del regime fascista e con l’attuazione delle sue politiche antiebraiche, secondo una prospettiva interdisciplinare.

cod. 10893.1

Stefano Levati, Simona Mori

Una storia di rigore e di passione

Saggi per Livio Antonielli

I quarantasette saggi raccolti nel volume vogliono rendere omaggio a un maestro, un amico e un collega che conclude la carriera universitaria, Livio Antonielli. Queste pagine testimoniano l’ampio spettro di interessi che ha accompagnato la carriera accademica e scientifica di questo studioso e più in generale la sua curiosità per ogni aspetto della vita dell’uomo e della storia, anche oltre i temi da lui più assiduamente frequentati.

cod. 2000.1505

Maria Canella

Armi e nazione.

Dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia (1797-1814)

Un momento fondamentale per la storia dell’Italia risorgimentale, quello della costruzione di un esercito nazionale “italico” basato sulla coscrizione obbligatoria, introdotta per volontà di Napoleone Bonaparte e di Francesco Melzi d’Eril nel 1802. L’attenzione è centrata oltre che sulla costruzione dell’esercito, sui protagonisti e sul significato che la pluriennale esperienza vissuta dalle milizie italico-napoleoniche ha avuto nel processo di formazione della coscienza nazionale e del sentimento patriottico risorgimentale.

cod. 1301.10