
Vi è un massimo comun divisore che attraversa la psichiatria umanistica da Conolly a Bion, a Ba-saglia e a tanti altri colleghi intervenuti anche nel dibattito che la rivista Psicoterapia e Scienze Umane ha sviluppato a partire dai quarant’anni della legge 180 che ha sancito il superamento de-gli Ospedali Psichiatrici. Il massimo comun divisore è rappresentato da una cultura dell’accoglienza rispettosa e ricca affettivamente, e dalla capacità di comprendere e di curare an-dando al di là di una mera psichiatria classificatoria centrata sul sintomo. Vengono discussi due concetti: quello della "bottega della psichiatria", aperta sulla piazza che non ama cornici troppo rigide e si alimenta nella relazione col mondo circostante, e quello di una psichiatria come discipli-na di confine tra molteplici saperi ed esperienze, specialista soprattutto nella relazione con "l’Altro" (paziente, istituzione, discipline medico-biologiche, psicologiche, sociologiche).