LIBRI DI BERND BOCIAN

Bernd Bocian

Fritz Perls a Berlino 1893-1933

Espressionismo, psicoanalisi, ebraismo

Un illuminante lavoro sulla biografia di Fritz Perls, uno dei capostipiti della terapia della Gestalt. “La lettura di tutto il libro è straordinariamente avvincente, ed è un bell’esempio per una storia della psicoterapia che non perde mai di vista le circostanze sociali” (Tom Levold, Systemagazin.de).

cod. 1252.1

Parlare di trauma collettivo nella situazione attuale per l’autore implica sottovalutare il si-gnificato stesso di trauma collettivo, che invece si può riferire alle due guerre mondiali e al Medio Oriente, dove le persone vivono sotto le bombe e rischiano la vita per anni. Il trauma nella nostra situazione è individuale e dipende dalla salute, dalla classe sociale, dal lavoro e soprattutto dalla nostra capacità di reagire. L’autore sottolinea l’importanza per il terapeuta di prendersi cura di sé. Un altro aspetto che prende in considerazione è il concetto di auto-sostegno, già importante per i fondatori della terapia della Gestalt, Fritz e Lore Perls, perché riflette le loro esperienze di sopravvivenza (trauma di guerra, Shoa, emigrazione). Con il termine auto-sostegno si intende la capacità di mobilitare le risorse personali nei momenti di pericolo e quando potrei essere solo. L’articolo sottolinea, in questo contesto, l’importanza del nostro mondo interiore (psichi-co) e soprattutto degli introietti, che per Perls avevano una connotazione negativa e che a volte chiamava "demoni interni". L’autore suggerisce l’immagine degli introietti buoni o "protettori interni" rappresentazioni di relazioni positive internalizzate sé-altro (introietti di sostegno), come parte di un sistema di auto-sostegno in situazioni di crisi.

Donna M. Orange, Bernd Bocian, Margherita Spagnuolo Lobb

Esperire e comprendere in psicoanalisi e in psicoterapia della Gestalt

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2018

In questo dialogo Donna M. Orange, Bernd Bocian e Margherita Spagnuolo Lobb ana-lizzano l’impatto che l’"esperire" e il "comprendere" hanno per il setting psicoterapeutico. Gli autori mettono a confronto la psicoterapia della Gestalt e la psicoanalisi relazionale, evi-denziando l’importanza della "comprensione emotiva" come concetto essenziale comune a questi due diversi approcci clinici. La società post-moderna lancia nuove, ardue sfide agli psicoterapeuti. Nuove integrazioni tra modelli psicoterapeutici diversi, al di là delle divergenze storiche e tecniche, risultano indispensabili.

Bernd Bocian

Riflessioni sulla relazione figura/sfondo tra terapia della Gestalt e psicoanalisi

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2018

L’articolo è una riflessione sulla relazione storica tra terapia della Gestalt e psicoanalisi, che nasce da occasioni attuali di incontro e dialogo tra i due approcci e definisce la terapia della Gestalt una figura dello sfondo complesso e in continua evoluzione della psicoanalisi. Vengono individuate molteplici linee evolutive di questo processo, con attenzione agli incontri formativi e trasformativi che influenzarono Fritz e Laura Perls, fino all’esortazione a mantenere un atteggiamento critico nei confronti della psicoterapia della Gestalt assumendo un atteggiamento curioso nei confronti dei contributi di psicoanalisti contemporanei.

Viene reso omaggio al quasi dimenticato psicoanalista di Francoforte Karl Landauer (1887-1945), morto nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Landauer era stato paziente e allievo diretto di Freud, collaboratore e amico di Max Horkheimer, uno dei analisti di Lore e Fritz Perls e un pensatore critico e indipendente. Dopo un’introduzione sulla sua biografia e sulla fondazione dell’Istituto psicoanalitico di Francoforte, vengono presi in esame alcuni temi del suo lavoro che hanno anticipato aspetti della psicoanalisi contemporanea ed esercitato una influenza sulla terapia della Gestalt. Tra queste tematiche vi sono la sua applicazione morbida della psicoanalisi attiva, l’enfasi sul pensare e sul sentire in modo indipendente, la sua particolare attenzione agli affetti e al linguaggio del corpo (anticipando temi dell’infant research) e un interesse per i fattori sociali.

Questo articolo descrive la revisione operata da Perls della tecnica freudiana delle libere associazioni; essa viene inserita all’interno di uno sviluppo metodologico promosso da Breuer e Freud e proseguito da Ferenczi e dagli analisti del carattere berlinesi di cui F. Perls era allievo. In questo contesto, le "tecniche di drammatizzazione" di Fritz Perls, che l’autore definisce "il terzo" in psicoterapia della Gestalt, vengono considerate come uno sviluppo del lavoro di Ferenczi delle "fantasie forzate".

Bernd Bocian

Annotazioni storiche sul tema "Terapia della Gestalt e corpo"

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2013

Bernd Bocian ricorda le due fonti principali dell’approccio olistico e integrativo in riferimento al rapporto tra mente e corpo della terapia della Gestalt. Da una parte il lavoro sul corpo, sul movimento e sul respiro del cosiddetto "movimento di riforma della vita", iniziato in Germania già prima della prima guerra mondiale, la cui influenza risale essenzialmente a Laura Perls; e, dall’altra, una tradizione clinica all’interno della psicoanalisi freudiana, che coinvolge in modo più forte il linguaggio corporeo e le emozioni, rappresentata più che altro da Fritz Perls.

Bernd Bocian

Freud, Goodman e le scissioni

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2012

In questa rubrica viene presentato un breve e denso saggio psicologico di Paul Goodman, nel quale l’autore si confronta criticamente con la teoria freudiana della mente. L’argomento di Goodman in questo lavoro è la scissione tra sé e mondo, pulsione e oggetto: da ultimo, tra me e l’altro. A ciò egli contrappone la concezione (propria e di Perls) di un campo unitario dialetticamente strutturato; una concezione i cui punti di partenza egli ritrova continuamente nel lavoro di Freud. Nell’annesso commento al tema, Bernd Bocian accenna al fatto che l’odierna cosiddetta "relational turn" nella psicoanalisi venne anticipata da Perls e Goodman. In merito, un ruolo di grande importanza fu giocato dalla loro visione unitaria di quelli che Freud chiamava processi primario e secondario, così come dalla successiva continuazione, da parte di Perls e Goodman, della teoria e prassi delle correnti radicali della psicoanalisi. L’analisi del carattere di Wilhelm Reich si porrebbe in quest’ambito come una fase di transizione fra la tradizione della psicoanalisi critico-sociale e Fritz Perls.

Gestalt Therapy, contemporary psychoanalysis and infant research: reflections - The author, a German psychotherapist, takes into account similarities between gestalt therapy, object relational theories and infant research. He explores in particular similarities between object relational theories and the therapeutical work of Fritz Perls. In this context the autor discusses concepts like "internal theatre", the therapist as an "additional" other and the contribution of gestalt therapy to the work with the phenomenon of splitting. Bocian then explores the possibles overlaps between the evolutionary models of gestaltpsychology and gestalt therapy with that one of theorists of the infant resarch - in particolar of Daniel Stern - that are realised in the acknowledgment of the social nature of the child and his interaction with the mother.

Key words: contemporary psychoanalysis, object relational theories, "additional" other, "internal theatre", splitting, development, infant research.

Parole chiave: psicoanalisi contemporanea, teorie delle relazioni oggettuali, altro supplementare, "teatro interno", scissione, sviluppo, /infant research/.