BOOKS BY BRUNA ZANI

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Bruna Zani, Francesca Emiliani, Giuseppina Speltini, Dino Giovannini

Aree tematiche di ricerca in psicologia sociale

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 2 / 2021

Partendo dagli studi di Canestrari, che fin dai primi anni ’50 aveva mostrato interesse per i problemi sociali riguardanti gli adolescenti, i gruppi, il pregiudizio e le relazioni tra gruppi sociali, l’articolo analizza lo sviluppo delle ricerche in questi ambiti, che saranno progressivamente affrontati con un’ottica di psicologia sociale. Il compito di approfondire gli aspetti teorici, svincolandosi dall’impostazione mainstream comportamentista, e di realizzare interventi sul campo utilizzando metodologie innovative, in uno scambio fecondo tra teoria e pratica, è proseguito con Augusto Palmonari e il suo gruppo di collaboratori e allievi. Vengono presentate in questo articolo le aree tematiche più significative che costituiscono ancora oggi oggetto di analisi e di ricerca del gruppo bolognese di psicologi sociali: il sé e l’identità, l’adolescenza, le rappresentazioni sociali, i gruppi, il pregiudizio etnico e le relazioni intergruppi, la comunità.

Antonella Guarino, Cinzia Albanesi, Bruna Zani, Christian Compare

Quality of participation in Service-Learning projects

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 1 / 2019

This paper presents a Service-Learning project implemented through the partnership be-tween the University of Bologna and the Public Agency for Services to the Person, a commu-nity organization. The main aim is to evaluate the quality of participation experience in a Ser-vice-Learning project for university students and professionals working in community ser-vices. The focus of the paper is on reflection and action, that have been defined as two features that contribute to good participation and that have been identified as core dimensions of Ser-vice-Learning. The projects were developed as part of the lab in Community Psychology, and they involved 30 master’s students who participated in 6 projects of community service. 30 field diaries written by students individually and 6 semi-structured interviews with the profes-sional tutors were analyzed with the help of T-Lab8 software. Results show that the involve-ment of students in S-L projects, enhances reflective processes and opportunities to act on the local context.

Michele Sanza, Elvira Cicognani

Le rotte del divertimento e il consumo di sostanze psicoattive.

Nuovi comportamenti, interventi di prevenzione e di riduzione dei rischi

I risultati di una ricerca, che ha coinvolto oltre 10.000 giovani, sul rapporto tra droghe legali e illegali e gli spostamenti compiuti per raggiungere i luoghi del divertimento. Un utile strumento di approfondimento per operatori dei Servizi delle Dipendenze, ricercatori, insegnanti, educatori ed enti di programmazione che si cimentano col tema della prevenzione dei comportamenti a rischio dei giovani.

cod. 1350.38

Bruno Porretta, Elvira Cicognani, Bruna Zani

Scopi di vita e uso di sostanze psicoattive fra gli studenti universitari

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2010

La ricerca indaga, in un campione di studenti universitari, la relazione tra utilizzo di sostanze psicoattive e scopi di vita (strivings, Emmons, 1986). L’ipotesi era che le sostanze siano considerate un fattore che facilita il raggiungimento di alcuni tipi di scopi, in particolare quelli relativi all’area delle relazioni sociali e del benessere. Il campione è costituito da 698 studenti universitari (di cui il 37.8% maschi) iscritti a diversi anni di corso. I risultati hanno evidenziato un maggiore consumo di sostanze da parte dei maschi, degli studenti fuori sede e un incremento del consumo durante gli anni universitari. Il consumo di alcolici è ritenuto facilitare il raggiungimento degli scopi di natura sociale (es. conoscere persone nuove, sentirsi adeguato nelle situazioni di gruppo), mentre l’utilizzo di hashish/ marijuana è associato al raggiungimento degli scopi di vita riferiti alla crescita personale e al benessere psicologico.

Bruna Zani

L’intervento psico-sociale, psicologia di comunità e psicologia della salute

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2008

Psychosocial intervention, community psychology and health psychology - The aim of this article is to explore the areas at the boundaries of community and health psychology, underlining the importance of a critical approach in the analysis of common issues of the two disciplines. In particular, the usefulness of the methodology of participatory action research in realising the goals of a community health psychology is emphasized. Key words: community health psychology, critical health psychology, participatory action research.

In the last 20 years Health psychology has undergone a lot of changes at theoretical and methodological level. The most relevant theoretical models focused on self regulation concept (see Leventhal’s and Bandura’s models), with particular attention to the cognitive and motivational aspects, that push the individuals to (to not) adopt specific health related behaviours. From the other end, methods of investigations are increasingly devoted to change behaviour rather than simply to understand the processes involved. The present work intends to underline the importance to put at the centre of attention the concept of health as relational common good, which overcome the single individual to become responsibility and investment of the community. Finally, a methodology will be presented used to construct projects aimed to the pursuit of shared goals of health, related to the Local Plans of Health of the Region Emilia- Romagna and to their impact on the health policies through active participation processes. Key words: health psychology, common good, local plan of health

Bruna Zani, Elvira Cicognani

Autoefficacia e comportamenti a rischio: una ricerca con adolescenti

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2006

Aim of the research was to investigate the adoption of some health risk behaviours (driving behaviours, smoking, drinking alcohol, substance abuse, unprotected sexual behaviours), in a sample of students of the area of Bologna, and the differences according to age, gender, type of school and nationality (Italian vs immigrants). Of interest was the relationship between such behaviours and perceived self-efficacy (emotional, social, regulatory and general self-efficacy). A questionnaire was submitted to 1.130 students attending 16 different high schools and 4 vocational courses. Results indicate an important predictive role of regulatory self-efficacy, which reduces adolescents’ tendency to take risks, whereas social self-efficacy enhances risk assumption. No relevant differences were found between Italian and immigrant students.

Nonostante la globalizzazione e la frammentazione della vita sociale attuale, è possibile rintracciare l’esistenza-nei discorsi politici, nelle campagne elettorali, nelle richieste dei cittadini comuni-di una nuova domanda di comunità, intesa come un mezzo per favorire la nascita di nuovi valori, di nuove relazioni sociali, come un insieme di legami e di riconoscimenti reciproci, un insieme di relazioni orizzontali connesse all’attribuire dei significati al fatto di convivere in un dato territorio e di associarsi per produrre beni collettivi. Nel dibattito attuale tre elementi che fanno riferimento a caratteristiche di stabilità delle aspettative intersoggettive, a dimensioni non razionali dell’azione, a legami non contrattuali tra le persone sembrano essere distintivi di una comunità così intesa: identità, reciprocità, fiducia. Questi elementi vengono qui esplorati nella loro relazione con il senso psicologico di comunità.

Cinzia Albanesi, Elvira Cicognani, Bruna Zani

La misurazione del senso di comunità in adolescenza

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2002

La ricerca sul Senso di Comunità (Sense of Community, SoC) ha dimostrato la rilevanza di questo costrutto anche nello studio delle relazioni sociali in adolescenza. Relativamente pochi sono però gli strumenti disponibili per misurare il SoC in questa fase evolutiva. Le misure messe a punto su adulti hanno evidenziato vari problemi nelle loro applicazioni a soggetti adolescenti. L’obiettivo di questa ricerca era costruire una scala per misurare il SoC in adolescenza, che tenesse conto sia delle dimensioni teoriche del costrutto (Mc Millan e Chavis, 1986), sia delle modalità attraverso cui si articolano le percezioni della comunità in questa fase evolutiva. Lo strumento, frutto di una serie di ricerche preliminari quantitative e qualitative, è stato somministrato a 539 adolescenti, maschi e femmine, di età compresa fra 16 e 19 anni residenti in paesi di dimensioni medio-piccole dell’Emilia Romagna. I risultati delle analisi fattoriali hanno indicato la presenza di 7 dimensioni del SoC che corrispondono in buona parte a quelle teoriche anche se con alcune specificità. La sicurezza si conferma una dimensione distinta dal SoC. I ragazzi possiedono un senso di comunità superiore alle ragazze rispetto a varie dimensioni, mentre non emergono differenze in base all’età. La scala risulta infine correlata con alcune dimensioni del benessere, ed in particolare con la soddisfazione per la vita e il benessere sociale.

Elvira Cicognani, Bruna Zani

Determinanti psicosociali dei comportamenti stradali a rischio

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2002

Lo scopo di questa ricerca è indagare i comportamenti stradali a rischio di 183 individui di età compresa fra 18 e 64 anni, in possesso della patente di guida. Si volevano verificare le differenze in base alle variabili socioanagrafiche (età, sesso) e le relazioni fra comportamenti pericolosi (misurati utilizzando il DBQ di Parker et al., 1995) e variabili psicosociali. I risultati confermano che gli uomini, e i giovani, sono più inclini a rischiare sia violando le norme del codice della strada, sia commettendo Errori di valutazione nel corso della guida. Le Violazioni volontarie risultano associate all’esperienza come conducente di veicoli, all’auto¬valutazione delle proprie abilità di guida, all’attrazione per la velocità e, solo fra le donne, alla preoccupazione di subire un incidente.

Bruna Zani, Elvira Cicognani

I non studenti e l'AIDS: comportamenti a rischio e strategie di prevenzione

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2002

Le ricerche sui comportamenti sessuali a rischio in adolescenti e giovani si sono concentrate prevalentemente sugli studenti. Questa ricerca si è focalizzata su un campione di non studenti, con lo scopo di indagare i comportamenti precauzionali nei riguardi dell’HIV (uso del condom, intenzioni di usarlo in futuro) e le differenze in base all’età, al genere e all’esperienza sessuale. Si è analizzato anche il ruolo di alcune variabili nell’influenzare le strategie precauzionali: le conoscenze sull’HIV, la percezione del rischio di contagio, gli atteggiamenti verso il preservativo, le stime circa la sua diffusione fra coetanei ed amici, la frequenza di uso del preservativo (nei sessualmente attivi). E' stato somministrato un questionario a 268 adolescenti (14-18 anni) e 190 giovani (19-25 anni), maschi e femmine, non inseriti in percorsi scolastici. I risultati confermano che i non studenti sono un gruppo a rischio di contagio da HIV per il non uso sistematico del preservativo, le scarse intenzioni di proteggersi nei rapporti futuri e un basso livello di conoscenze circa le vie di trasmissione del virus. Le principali determinanti dei comportamenti protettivi sono gli atteggiamenti verso il profilattico e le norme del gruppo di riferimento. Le conoscenze sull’HIV, sebbene non incidano sul comportamento, risultano importanti nell’influenzare le intenzioni di proteggersi, soprattutto nelle situazioni potenzialmente più a rischio.